Quale università fa per me? Come scegliere l’università

Quale università fa per me? Come scegliere l’università

Tempo di lettura 3 minuti

Dopo i consigli in merito che Francesca ha condiviso sul blog di Whiri Whiri, ecco anche il mio punto di vista sulla scelta dell’università.

Il momento dell’indecisione su quale università scegliere talvolta può sembrare un Momento con la “M” maiuscola, una Spada di Damocle, una scelta epocale in stile film degli Avengers. Abbattiamo gli stereotipi fin da subito: non è così.
E, soprattutto, non è così che va affrontata questa decisione.

“Non siamo soli nell’universo”, questo è proprio il caso di dirlo, perciò ho deciso di condividere con voi la mia esperienza personale nella scelta dell’università e il metodo che io ho usato per giungere alla facoltà che mi ha accompagnato felicemente per tre anni più due.

Step 1: Restringere il campo

Step 1: Restringere il campo

La prima mossa utile è capire la nostra direzione, ovvero, quali sono le nostre inclinazioni. Niente di più semplice, il liceo ci ha preparato per capire quali materie ci piacciono di più e quali di meno. Seguendo questo principio, sapremo se siamo indirizzati verso facoltà letterarie o scientifiche. Io, ad esempio, sapevo di sentirmi portata per le materie letterarie e per le lingue, perciò mi sono orientata verso la facoltà di lettere.

Questa è la guida per chi proprio si sente perso, se invece abbiamo un obiettivo preciso (“voglio fare questo nella vita”, “voglio trasferirmi in questo paese”, etc…) allora possiamo passare direttamente al punto successivo.

Step 2: I programmi delle facoltà

Step 2: I programmi delle facoltà

I siti internet delle varie facoltà a questo punto diventano i nostri migliori amici, perché sono quelli che ci permettono di farci davvero un’idea di cosa incontreremo nei prossimi tre o cinque anni.

Io, ad esempio, ho composto una rosa di possibili scelte, che nel mio caso appartenevano tutte a Lettere e Filosofia, dopodiché ho consultato i programmi di ogni indirizzo, ho guardato gli esami obbligatori e quelli facoltativi, ho letto attentamente i prerequisiti richiesti, ma anche i possibili sbocchi lavorativi per cui l’uno o l’altro prepara. Alla fine, osservando uno per uno tutti i programmi ed escludendo gli indirizzi che effettivamente non suscitavano il mio interesse, sono approdata alla laurea triennale in Storia e Civiltà Orientali, che metteva insieme la mia passione per le materie letterarie (arte, storia, letteratura) e quella per lo studio delle lingue (per me, inglese e cinese). Oltre a ciò, ho scoperto culture diverse e modi di pensare completamente diverso dal mio, mi sono lasciata sorprendere e affascinare.

Inoltre alcuni degli esami che ho dato mi sono stati utili sia dal punto di vista pratico sia dal punto di vista della forma mentis che mi hanno dato nell’approcciare successivamente materie ancora differenti.
A oggi, è una voce del mio curriculum che guardo con soddisfazione.

Appendice

appendice scegliere l'univeersità

Ci sono tanti consigli che vengono dati, con le migliori intenzioni, in questo momento: scegliere una facoltà piuttosto che l’altra per il lavoro che può dare, scegliere con concretezza, non lasciarsi trasportare dall’impulsività.

Per quest’ultimo punto, il mio consiglio è di fare una media fra tutto questo: sicuramente va mantenuto un occhio al futuro, ma questo non vuol dire lasciare che i nostri sogni nel cassetto restino, appunto, chiusi nel cassetto.
Se c’è una passione che vogliamo seguire, è meglio provarci piuttosto che avere rimpianti. Nessuno può darci la garanzia che quella sarà la strada giusta, certo, ma neanche che sarà la strada sbagliata.

Nella peggiore delle ipotesi, non c’è niente di male a cambiare idea a metà percorso, te lo spiegherà Francesca in un altro articolo che uscirà a breve.
Il punto è che lo stiamo disegnando noi, il nostro percorso. Quindi, mano alla gomma e alle matite, che consiglio essere il più colorate possibile!

colori

 

 

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