“Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese…” le ho viste lo scorso fine settimana a Brisighella, durante il festival di rievocazione storica “Brisighella Medievale 1413 – Terre Brisichellae et Comitatus Vallis Hamonis”.
Evento organizzato dall’Associazione Feste Medievali, con il coordinamento della rievocazione storica di I Difensori della Rocca, in collaborazione con il Comune e la Proloco di Brisighella.
Il paese è famoso per i suoi numerosi eventi che da anni si dislocano tra il castello, il suo cortile, la Torre dell’Orologio e il cuore del borgo. Si tratta di un modo interattivo e creativo di valorizzare la storia e i luoghi di un paese dalle origini secolari, soprattutto per quanto riguarda la costituzione della contea di Brisighella e di Val D’amore. I negozi sono aperti, i ristoranti diventano osterie e offrono menù a tema, gli artigiani locali trovano uno spazio dove promuovere le loro attività e gli stessi abitanti del paese diventano figuranti che si occupano di raccontare gli antichi mestieri ai turisti.
Gli oggetti e la storia
Durante la mattina, il cortile della rocca è stato animato dagli stand di gruppi di artigiani, che si occupavano di riprodurre ambienti e oggetti d’epoca: dall’accampamento del generale e del suo seguito, in cui era possibile vedere l’interno delle tende e l’ambiente che si costruiva attorno, al fabbro che esponeva una cotta di maglia ad anelli e permetteva ad ogni visitatore di riprodurre un anello con i mezzi, i materiali e i metodi dell’epoca.
C’era chi vendeva i propri prodotti oltre ad esporli e mi ha spiegato che tutto ciò che realizza è ricostruito in base agli studi sui testi storici e sulle illustrazioni antiche, in modo da riprodurre quanto più fedelmente i manufatti che si potevano trovare all’interno di un borgo medievale. Da qui nascono gli abiti di Sartòrial di Anna Minardi o le calzature e gli accessori di Argothea, come anche le ocarine del museo – laboratorio L’Ocarina, che porta avanti la tradizione locale di questo strumento musicale da generazioni realizzandolo con l’argilla del Parco del Delta del Po.
Il torneo
Uno degli eventi più interessanti a cui ho assistito è stata la IVª Edizione del Premio “Castrum Brassichella”, accompagnato dal suono dei tamburi e introdotto dagli sbandieratori. Si tratta di un vero e proprio torneo di scherma storica, eseguito con vere armature e armi autentiche, seppur non taglienti o pungenti, ma comunque costruite con i metalli e le tecniche di forgia utilizzati nel medioevo.
L’azione che ho visto, perciò, è stata tutta vera: otto compagnie di rievocazione storica provenienti da diverse province d’Italia e dalla Francia hanno messo in campo i loro migliori campioni e il torneo si è svolto nelle modalità previste da questo genere di tenzoni, ovvero cambiando armi (spada a due mani, spada e scudo, lanciotto), assegnando i punti a seconda del genere di colpi inferti (annotati a penna d’oca su pergamena) e con più arbitri che si occupavano di osservare l’azione da diverse angolazioni. I cavalieri portavano le insegne dei loro territori e avevano araldi che introducevano la loro entrata prima della battaglia, il cui compito era di esaltare la casata e il combattente che rappresentavano agli occhi del pubblico.
Al vincitore, Messer Aquila della Principesca Contea di Gorizia, è andato in premio una brocca di porcellana unica nel suo genere, creata a mano appositamente per come trofeo della gara.
Ciò che mi ha realmente colpito di questo festival è stato che ho potuto vivere la storia sulla mia pelle, non soltanto conoscerla e ammirarla, ma sentirmene parte.
Ho tirato con l’arco, ho mangiato “una composta de chasi et erbe odorose” bevendo “cervizia de lupolo”, ho accarezzato i rapaci della Dama delle Civette, ho visitato il castello dai sotterranei fin sopra al camminamento delle mura.
Un’operazione di valorizzazione turistica di grande efficacia e ottima riuscita, aperta al pubblico di ogni genere e adatta ad entusiasmare gli appassionati dell’argomento e non solo.
Infuriati come Orlando, innamorati come Angelica e Medoro, combatti come Bradamante, trova la tua Durlindana… Ma fallo a Brisighella!