Ci siamo, manca l’ultimo miglio prima di Natale.
In casa mia la vigilia è giorno di attesa, la si passava solo con i nonni (ora con la nonna) e si dormiva con un occhio aperto: l’idea di poter sentire e vedere Babbo Natale era una tentazione irresistibile.
So, però, che in ogni casa si vive questo giorno in modo diverso: per qualcuno la grande cena di famiglia è questa sera, così come la consegna dei regali.
Ed è proprio dai regali che vorrei partire per dare uno sguardo al 2019, tra top e flop.
Io odio impacchettare i regali!
Se lo hai letto con il tono del puffo Brontolone è possibile che abbiamo vissuto un’infanzia molto simile.
Sin da bambina ho avuto una passione per i pacchetti regalo: vederli sotto l’albero, con la carta natalizia, i fiocchi. Era tutto perfetto e quasi mi sentivo in colpa a strapparli.
Sentimento che passava in fretta, perché ero senza dubbio più curiosa di sapere cosa c’era dentro.
Immagina la tragedia quando ho scoperto che Babbo Natale non si occupava dei regali, e che diventando grande sarebbe toccato a me.
In realtà all’inizio non mi era sembrata una tragedia, poi però ho fatto due più due: per impacchettare i regali servono forbici, colla, scotch, carta che al solo guardarla si sgualcisce, o peggio si strappa.
Già ci pensava Giovanni Mucciaccia a farmi sentire un’incompetente – lui e quella dannata colla vinilica, chi cavolo se la teneva in casa di scorta?! –, dal Natale non me lo sarei mai aspettata.
Il nastro che si appiccica e mostra le impronte digitali, la carta che non segue l’angolo, io che non riesco a tagliare dritto un pezzo di carta.
Ecco perché sono contenta che quest’anno Federico si sia unito a noi per Occhio al Natale. Perché con il suo punto di vista ha trovato una soluzione per non farsi venire il nervoso proprio il giorno prima di Natale. Se anche tu vuoi scamparla, segui il link al post dedicato allo tsutsumi.
Uno sguardo al 2019: top e flop!
Mettiamo da parte i regali e guardiamo il 2019 nel suo complesso, anche perché questo è l’ultimo articolo dell’anno!
Federico non è stata l’unica Quattrocchi novità. Con gennaio sono arrivati anche i punti di vista di Valentina, Sonia e Federica, cosa che ci ha portati a scrivere 130 articoli.
Per un totale di 107.132 parole 😱
Chiacchieriamo molto, lo so, ma speriamo che tu abbia apprezzato la ventata di pop culture 🥰
Tu e gli altri 11.417 visitatori che ci hanno letti e seguiti.
Come ogni cosa, anche il 2019 Quattrocchi è segnato da top e flop. Tutti elementi che ci sono d’aiuto per capire come e cosa mostrarti l’anno prossimo.
🔝 Gli argomenti più ricercati
Quali sono gli articoli più letti? Quali i più commentati?
Qui di seguito trovi l’elenco completo, e se ti va di farci un bel regalo di Natale, commenta con il tuo punto di vista!
Quale di questi argomenti vorresti venisse trattato di nuovo?
- Maggiori visualizzazioni:
- I preferiti imbattibili:
👎🏼 C’è da migliorare: ci aiuti?
Come dicevo, non tutto è andato come speravamo.
In particolare, il mese di dicembre è stato quello con meno visualizzazioni, e trattandosi del periodo dedicato a Occhio al Natale vorremmo capire se hai qualche consiglio.
Meglio un countdown natalizio solo social?
O basta diminuire il numero di articoli O magari la loro lunghezza?
Sulle tematiche che ne pensi?
Il tuo punto di vista conta davvero molto per noi, quindi lascia un commento per aiutarci a migliorare 💪🏼
Detto questo, ti auguro buone feste da parte di tutta la redazione.
Noi ci prendiamo una pausa fino al 6 gennaio compreso, per ripartire con un calendario da sfoggiare su questo nuovo sito 😜
E nel caso dovessi sentire la nostra mancanza, ci trovi su Instagram 💛
Un bacio gigante e alla prossima 🚀
Ciao PdQ, devo dire che il cambio di “piattaforma”, come tutti i cambiamenti poi, mi ha creato un po’ di “confusione”, ma piano, piano (son vecchio io) ho incasellato tutti i tasselli e credo di essermi allineato nuovamente. Per quanto riguarda la richiesta di consigli, beh il mio modesto punto di vista è il seguente: Vi seguo perché adoro leggere libri e questi, credo siano la materia prima di “Quattrocchi”. Vista la natura pacifica e rilassante della lettura, non credo vada d’accordo con la “frenesia” del countdown natalizio per questo motivo non penso serva “un libro al giorno”, al massimo un racconto, una poesia o una canzone, se proprio è necessario. Premetto che il periodo natalizio non è nelle mie corde quindi non sento la necessità di un “calendario dell’avvento by Quattrocchi” quindi una piattaforma più istantanea come Instagram forse è più consona. Io preferisco i vostri articoli sui libri che mi hanno permesso di scoprire nuovi autori e nuovi titoli (un grazie speciale a Luca per “The Game: l’era digitale spiegata da Alessandro Baricco”) ma apprezzo anche gli argomenti culturali che trattate. Forse sono un abitudinario, che legge la targhetta sopra l’ascensore, quanti chili porta poi si apre la porta e non se lo ricorda più, ma preferisco pochi articoli scritti quando devono essere scritti, senza “scadenze da rispettare” piuttosto che una raffica di contenuti obbligati da una linea editoriale prestabilita.
Ciao Fabio! Grazie mille per i tuoi consigli. Non avevamo pensato alla contrapposizione lettura/frenesia e in effetti hai ragione a dire che sono incompatibili! Siamo contenti di averti dato tanto e ti ringraziamo per avere fatto altrettanto a ogni commento 😃 Daremo anche un’occhiata alla nuova piattaforma, per essere certi sia intuitiva! Grazie ancora e a presto 😇