Vi è mai capitato di guardarvi intorno, e pensare che ormai la vostra città non vi incuriosisce più, anzi, vi annoia? Ogni altro posto sembra più attraente, più è lontano, più è esotico e diverso, meglio è.
Mi sono trovata in questa situazione ed è piuttosto frustrante, un po’ perché è spiacevole non riconoscersi nella propria casa e un po’ perché non potevo certo programmare un giro del mondo a settimana!
Tuttavia, per tutti coloro che sanno cosa intendo ho una buona notizia: c’è un rimedio, e il metodo Quattrocchi di cercare nuovi punti di vista è quello che serve! Se il nostro orizzonte si ferma al quartiere dove abitiamo e la strada che percorriamo per andare a scuola o al lavoro, basta ampliarlo e andare a cercare aspetti della nostra città che non avevamo mai conosciuto prima, per trasformare la routine quotidiana in un territorio inesplorato e noi in Indiana Jones. Ecco cinque consigli come linee guida…
La storia
Questo è il primo passo, il più immediato: scoprire la storia della nostra città ci aiuta a prendere coscienza delle nostre radici e consolidarle, inoltre la storia non si ferma mai soltanto a ciò che si legge sui manuali, ma è ricca di aneddoti e personaggi che spesso purtroppo rischiano di essere dimenticati.
Come procedere? Le biblioteche e i musei sono le istituzioni fatte per questo, soprattutto adesso che offrono una molteplicità di attività, eventi e laboratori per comunicare al pubblico attraverso l’esperienza. Quali sono i musei storici della vostra città e perché lo sono? E quali sono le nuove attività culturali disponibili?
Il cibo
Vivo in una città dove la cucina è una forma d’arte, come succede in gran parte dell’Italia, ma so di non aver assaggiato proprio tutto quello che avrebbe da offrire! Inoltre, trattandosi di una città multiculturale e cosmopolita, so anche che da un giorno all’altro compaiono sempre nuovi posti da provare.
I ristoranti classici raccontano qual è la cucina tipica del territorio, i locali di nuova generazione presentano le reinterpretazioni e le ultime tendenze, i posti esotici danno un assaggio di quel giro del mondo…
Le curiosità
Questo è uno dei miei aspetti preferiti: ogni città ha qualche segreto strano da scoprire. Alcuni sono celebri come la Bocca della Verità di Roma, altri meno famosi e per questo ancora più avvolti da un alone di mistero come la Fonte della Giana a Camerano; che facciano ridere, sospirare o venire i brividi, diventano subito posti da vedere e aneddoti da raccontare!
Le altre culture
Soprattutto chi vive nelle grandi città sa che spesso si formano quartieri dedicati all’una o all’altra cultura straniera, come la celebre Chinatown degli Stati Uniti. C’è una Chinatown nella vostra città o, comunque, qualche luogo tipico di altre culture? Capire come è cambiato il territorio nella relazione con i popoli di altri paesi ci permette di guardarlo con occhi diversi. Con questo principio, ad esempio, io ho scoperto dove comprare vasi di porcellana cinese e spaghetti aromatizzati al tè verde!
La letteratura
Ed eccoci giunti all’ultimo aspetto, quello da Quattrocchi e anche l’altro che preferisco. Chi sono gli scrittori del luogo? E se avessero ambientato un romanzo proprio nella vostra città, non sarebbe un’avventura pensare di camminare fra le pagine di un libro? A me è successo con i romanzi di Loriano Macchiavelli e Matteo Bortolotti, ed è stato divertente aggirarmi per il centro con il naso all’insù per cercare quel dettaglio che c’era alla tal pagina…
Createvi il vostro itinerario, siate i tour operator di voi stessi, alla scoperta di ciò che casa vostra può ancora offrirvi dopo tanto tempo, e allora sì che avrete di nuovo voglia di chiamarla “casa”!
Suggerimenti molto carini e interessanti.
Io anche quando mi muovo da turista in città che non conosco, mi lascio guidare dalla letteratura. Credo sia il modo più creativo anche per riscoprire la propria città e guardarla con occhi diversi. Una sesta cosa che aggiungerei è vagare senza meta con solo una macchina fotografica e la voglia di osservare i dettagli a cui non si fa caso nella frenesia della vita quotidiana. Così facendo scopro delle piccole opere d’arte e degli scorci meravigliosi, che pur essendo sotto al mio naso non avevo mai notato 🙂
Verissimo, perdersi in un luogo è un metodo unico per scoprirlo!
E lo dico prendendo tutte le precauzioni possibili, perché il non sapere dove mi trovo mi ha sempre creato qualche problema.
Quindi è importante avere dei punti di riferimento e una valida cartina da sfruttare nel caso in cui non funzioni la connessione!
Come quella volta su per i monti di Kamakura: volevo fare il sentiero del grande Buddha e ho sbagliato a girare a un certo punto (https://amzn.to/2FsyBEX).
A parte il momento di sconforto, ho amato quel panorama. E comunque sono riuscita a uscire grazie a un adorabile signore giapponese, che aveva troppo l’aria del nonnino da anime *^*