Lo stress del lavoro inizia nel momento in cui lo si cerca: scremare gli annunci che si trovano sulle varie piattaforme non è un processo semplice.
Se poi li troviamo su social come Facebook o Instagram, il rischio è di cadere in vere e proprie trappole.
Oggi però vorrei concentrarmi sull’atteso e temuto colloquio di lavoro.
Il temuto colloquio di lavoro
Prima o poi, sperando sempre nel prima, anche il colloquio si fa vivo.
E sotto svariate forme:
- telefonico;
- via skype;
- face to face;
- o anche su piattaforma interattiva.
Durante questi colloqui ci viene chiesto se siamo all’altezza del ruolo per cui ci proponiamo e perché.
Se siamo contenti dei nostri risultati scolastici, che lavoro fa nostro padre, il cognome da nubile della trisnonna da parte di madre e chi preferiamo tra Topolino e Paperino.
Una domanda quasi innocua: Topolino o Paperino?
Forse della trisnonna non ci chiederà mai niente nessuno, ma l’ultima domanda non solo è possibile, ma mi stata posta per davvero.
D’istinto sapevo che la risposta corretta, o ritenuta tale, era Topolino: equilibrato, ottimo amico, instancabile lavoratore (sul serio, quanti mestieri ha svolto Topolino?) e affidabile in tutto e per tutto.
Non a caso il suo animale domestico è un cane, Pluto, e il suo migliore amico è Pippo, cane antropomorfo.
Al contrario lo scontroso Paperino, senza un quattrino, senza arte né parte, non può che essere la risposta errata.
Ed è qui che il mio spirito critico è entrato in gioco.
Paperina ha la iella, quella nera.
Ciò che possiede se l’è guadagnato col sudore, perché lo Zio che si ritrova, il caro Paperone, non gli fa vedere il becco d’un quattrino – per restare in tema paperi. E questo nonostante abbia una piscina di soldi, in cui tutti sogniamo di tuffarci, nella speranza di non rimanere secchi allo schianto.
Il curriculum di Paperino: nipoti, fidanzata e una bella iella
Di Paperino non si sa bene se abbia una sorella o un fratello, certo è che gli vengono lasciati in custodia tre giovani pulcini, i famosi Qui Quo e Qua (ve li ricordate i colori corrispondenti?).
Che a pensarci bene, non ha cresciuto così male: fanno parte delle giovani marmotte, sono rispettosi, vanno bene a scuola e come tutti i bambini si divertono a fare impazzire il loro tutore.
Ha una fidanzata, Paperina, con cui è sempre molto romantico e della quale rispetta l’indipendenza.
Paperino, infatti, riconosce anche i suoi limiti e non ne approfitta: avrà pochi soldi, ma non per questo invade casa di lei e nemmeno chiede la convivenza, conscio dell’impegno economico che questo comporterebbe.
E Paperinik dove lo mettiamo?
Non scordiamoci che Paperino è un po’ il Batman dei poveri: la notte indossa maschera e mantello e si trasforma in Paperinik a bordo della sua mitica 313, modificata da Archimede e quindi conosciuta come 313-X.
All’inizio le sue intenzioni erano quelle di vendicarsi dei torti subiti, ma ben presto esce il suo lato buono e decide di combattere la criminalità a Paperopoli.
Paperino è un personaggio vero, caratteristico, e con quei lati negativi trasparenti che ai colloqui ci chiedono sempre, a volte pure in inglese: «What’s your worst trait?» («Qual è il tuo peggior difetto?»).
Paperino non sopporta l’ipocrisia e la sfacciataggine, incarnate dal cugino Gastone: troppo fortunato, alle volte troppo finto per essere vero. E in tutti gli altri casi troppo “pallone gonfiato”.
La verità è che se chiedessimo a un Topolino i suoi difetti non ne tireremmo fuori un topo dal buco (di ragni a Paperopoli non ce n’è), credetemi.
Questo perché Topolino è un simbolo e non si assumono simboli, ma persone.
Come Paperino.
E tu? Ti senti più vicino a Paperino o a Topolino?
Non preoccuparti se ti viene da rispondere Pippo, mica siamo nati con lo stampino!