Buongiorno Quattrocchi!
Non so tu, ma il tempo vola. Anche se non si tratta sempre di un tempo bellissimo!
L’estate è un po’ ballerina quest’anno, ma le vacanze si avvicinano ed è arrivato il momento di parlare del romanzo da spiaggia.
L’anno scorso ti ho elencato #5tipidi romanzi da leggere sotto l’ombrellone, e per ogni genere ne ho consigliato uno.
Questa volta ho un libro che ne raccoglie bene due: il romanzo giallo e quello rosa.
Ma prima un annuncio: per tutto il mese di agosto Parola di Quattrocchi si sposta su Instagram.
Sul nostro profilo condivideremo gite, libri e qualsiasi cosa pazzerella, quindi se non sei ancora iscritto, vai e stupisci!
Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli
Questo libro l’ho comprato poco più di una settimana fa, e l’ho mostrato nelle stories di Instagram come primo acquisto coi saldi estivi.
L’ho comprato perché attratta da copertina e titolo, proprio come è successo l’anno scorso con un romanzo che si è rivelato uno dei flop più colossali di sempre.
In questo caso è andata bene, Chiara Moscardelli racconta gli eventi con uno stile leggero e semplice. Pieno di colori e dal profumo estivo.
Ma questo forse perché il romanzo è ambientato d’estate.
La protagonista è Teresa Papavero, che già dal nome risulta simpatica.
È una donna di quarant’anni, single e con qualche problema a trovare il lavoro che fa per lei.
Una protagonista che si sottovaluta, in cerca di una storiella amorosa e poco più. E per finire con un padre pressante e direi zuccone.
Ma ora vediamo cosa rende questo romanzo adatto alla spiaggia.
L’ambientazione
La storia è ambientata a Strangolagalli, uno di quei paesini poco conosciuti, dove però tutti conoscono tutti.
Per fare un paragone, è la Cabot Cove made in Italy: con un maresciallo abituato alla serenità del posto, un sindaco che ama le luci della ribalta quasi quanto la figlia e la nonnina di paese di cui tutti hanno grande considerazione.
La metafora con Cabot Cove (dove si svolgono le puntate di La Signora in giallo) non è fatta a caso, perché mentre Teresa Papavero si trova in casa di un ragazzo conosciuto tramite Tinder, questo si butta giù dal balcone.
Che si tratti realmente di suicidio Teresa non è convinta, ma ovviamente a metterle i bastoni tra le ruote ci pensano lo stesso maresciallo e un poliziotto venuto da fuori: Leonardo Serra.
Rapporto padre e figlia
Teresa si sente in difetto verso suo padre, un uomo conosciuto come profiler in tutta Strangolagalli e anche nel mondo accademico. Mentre Teresa non ha avuto lo stesso successo, e questo si trasforma in un peso che la porta a tornare nella casa di Strangolagalli. Dove decide di avviare un B&B con l’amica d’infanzia.
Dietro alla trama del giallo, si nasconde la possibilità di un riscatto per Teresa.
Una protagonista con una grande memoria e molto intuito, ma che viene sempre bistrattata.
Un messaggio interessante per il lettore, che viene invitato a credere nelle proprie capacità, anche quando si ha tutti contro. Perfino il proprio papà.
Punto di riflessione: e la parità di genere dove sta?
In alcuni passaggi del romanzo ho provato emozioni contrastanti.
Come dicevo all’inizio, questo romanzo è sì un giallo, ma ha qualche sfumatura rosa.
Leonardo Serra fa una corte spietata a Teresa, in un modo che fino a qualche tempo fa avrei definito lusinghiero.
È insistente, il suo approccio punta all’aspetto erotico del rapporto, ed è arricchito da prese in giro verso la donna che desidera.
Ne sminuisce l’intelligenza, l’abbigliamento e le capacità. Una tattica che non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione, da nessuna delle due parti.
Nonostante tutto questo, ho provato più volte il desiderio di leggere la scena clou, in cui il rapporto sarebbe arrivato a compimento.
Un esempio di messaggio sbagliato per il lettore, contrario al precedente.
Lui è l’uomo alpha, che per essere tale, per essere macho deve insistere. Deve spingersi a parlare in modo crudo e negativo alla donna. Convincerla a tutti i costi, per sentirsi uomo.
Lei, al contrario, deve rifiutarsi. Dire di no, per poi cedere, per non sembrare troppo facile all’inizio, e frigida dopo.
Una serie di concetti che compongono il pensiero maschilista, e di cui mi sento ancora schiava qualche volta. Dietro al quale si nasconde un pessimo insegnamento: il no di lei in realtà vuole dire sì.
Qualcosa di cui dovremmo liberarci a livello culturale, e non si tratta di un processo semplice e immediato.
In ogni caso l’ho trovato un romanzo piacevole, che ho letto in pochissimi giorni: me lo sono proprio bevuto!
Un libro che ho apprezzato anche perché mi ha messo davanti a una me stessa differente rispetto alle estati precedenti.
L’ha ribloggato su La forma tondae ha commentato:
Questo libro l’ho puntato e sarà mio!!!
Del resto io adoro Chiara Moscardelli come scrittrice!
Grazie mille per avere condiviso l’articolo 😀
Per me è il primo libro di Chiara Moscardelli e mi ha fatto venire voglia di leggere gli altri! Poi, se non ho capito male, Teresa Papavero tornerà con un’altro mistero… E se sarà così, non me lo perderò di certo =P