Immaginate di potervi immergere all’interno di uno dei romanzi che compongono le saghe di Tolkien o di Martin. Sembra impossibile, eppure visitare il borgo di San Leo mi ha fatto proprio questo effetto. Il nome del paese deriva dall’eremita Leo che si insediò nel territorio del Montefeltro in epoca medievale, ma le origini dell’insediamento sono molto più antiche.
Salendo lungo una strada un po’ tortuosa e piena di tornanti, ho raggiunto l’altitudine dei suoi 589 m.s.l., due volte: in Agosto e in Dicembre, due occasioni completamente diverse che però mi hanno permesso di dipingere il quadro generale di una località piccola ma affascinante, perciò, per la nostra rubrica “Un Po’ Di Qua” condivido le mie impressioni.
Il paese
La prima cosa che consiglio di fare non appena arrivati è perdersi. Non in senso letterale, ovviamente. Voglio dire, prendetevi il tempo di girare per le strade e i vicoli del circondario, dove potrete trovare case in pietra dal sapore antico e, nella piazza principale, piccole botteghe che vendono prodotti locali, dove ho trovato tutti i souvenir che ho riportato dal mio viaggio. È stato quello per me il momento in cui si è fermato il tempo. Ho respirato l’aria del luogo e mi sono lasciata trasportare.
Una tappa fondamentale del vostro “bighellonare” non potrà che essere il belvedere: di giorno uno scorcio sul verde dei colli e degli insediamenti circostanti, di notte una distesa nera illuminata dalle luci delle case in basso e dalle stelle in alto.
La rocca
Che la raggiungiate a piedi attraverso il sentiero dedicato o con il comodo servizio della navetta che c’è in paese, la Rocca è l’altra tappa inevitabile di questo weekend. La sua storia antica e misteriosa è il punto forte del luogo e il Comune è stato più che abile nel rielaborare la sua offerta turistica e culturale attorno al castello, dove vengono organizzate la maggior parte delle iniziative locali, dalle visite guidate agli appuntamenti speciali in occasioni delle festività e delle ricorrenze.
Il castello è celebre soprattutto per essere stato la prigione che rinchiuse Alessandro di Cagliostro (al secolo, Giuseppe Balsamo), alchimista ed esoterista. Reduce da viaggi in lungo e in largo per il mondo e da mirabolanti avventure, fu denunciato alla Chiesa nel 1789, scomunicato e due anni dopo rinchiuso in una minuscola cella all’interno della fortezza. Oggi, il museo racconta la sua storia, ricostruisce i punti salienti della sua vita e, inseme alla sezione dedicata alle torture dell’Inquisizione, rivela un percorso interessante ed emozionante.
Il duomo e la pieve
La protuberanza rocciosa su cui sorge il duomo è stata sede di luoghi di culto sin dall’epoca preistorica. La prima edificazione del duomo risale al VII secolo, ma fu inglobata all’interno della costruzione romanica-longobarda successiva. Il punto che mi ha colpito di più è stata la cripta, la parte più antica del complesso. Sotto ai suoi archi a tutto sesto e alle sue volte a crociera si trova un altare che ospita una reliquia di san Leo, e, in una nicchia in fondo, si trova il coperchio del sarcofago del Santo, risalente al V secolo. La pieve, invece, è il più antico edificio di culto della città e del Montefeltro; la si riconosce appena arrivati, perché si affaccia sulla piazza principale.
Il festival
AlchimiAlchimie
La prima volta che ho visitato San Leo mi sono trovata nel bel mezzo di questo festival annuale, che mi ha piacevolmente sorpresa e letteralmente incantata: da tredici anni a questa parte il paese celebra la tradizione di Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, con una serie di iniziative culturali, performative, gastronomiche e ludiche diffuse su tutto il territorio, dalla fortezza al borgo, nella cui piazza principale si svolge un mercatino alla scoperta di leggende, tradizioni e miti legati all’esoterismo e alla natura.
Tutto ciò è corredato da uno spettacolo pirotecnico in stile “incendio della fortezza”, come quello che si può ammirare a Capodanno. Non chiedetemi di scegliere quale sia il periodo migliore tra i due per visitare questa piccola perla dell’Emilia Romagna: so soltanto che sto già pianificando la mia prossima gita…
Anch’io ho provato lo stesso piacere, in periodi diversi, godendomi la “quotidianità” di questo borgo veramente affascinante.
È l’atmosfera tutta speciale di San Leo!!!