Reiwa: il Giappone entra in una nuova era

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Ci siamo, il Giappone entra in una nuova era.
Un evento per il quale mi sento davvero molto emozionata, perché ieri, 30 aprile, è finita l’era Heisei (“pace raggiunta”) iniziata l’8 gennaio 1989.
L’anno in cui sono nata.

Mi sento molto coinvolta da questo cambiamento e la notizia mi ha davvero emozionata.
Con oggi, 1 maggio, si entra nell’era Reiwa.

Una nuova pagina nella storia.

Akihito abdica: finisce l’era Heisei

Reiwa: il Giappone entra in una nuova era
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Nonostante nel 1873 sia stato adottato il calendario gregoriano, il Giappone rispetta ancora la tradizione legata al calendario Wareki.

Secondo il Wareki, il passaggio da un’era all’altra è dovuto alla morte dell’imperatore in carica. Per questo è segnato da un periodo di lutto, seguito dall’incoronazione del nuovo imperatore.
Ma questa volta il Giappone si prepara solo ai festeggiamenti.

Questo perché proprio ieri, 30 aprile, Akihito ha abdicato in favore del figlio, Naruhito.
Ma come è stato possibile?

Tre anni fa Akihito ha annunciato pubblicamente la sua intenzione ad abdicare, una decisione presa a causa dell’età avanzata e dai problemi di salute avuti negli anni.
Una richiesta ragionevole che è stata accolta dal governo, e infatti per la prima volta la cerimonia si è tenuta secondo regole stabilite dalla Costituzione.
Il governo di Tokyo ha quindi approvato una normativa fatta su misura per lui.

Un evento reso ancora più unico se si pensa che l’ultimo imperatore ad avere abdicato è stato Kōkoku, nel 1817.

L’era Reiwa, 令和 “ordine e armonia”

L'era Reiwa, 令和 "ordine e armonia"
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“Il nome della nuova era proviene dalla prefazione del Manyoshu,
un’antologia di poemi sulla fioritura dei prugni che dopo il grande freddo
segna l’arrivo della primavera”

Shinzo Abe

È con queste parole che il premier Shinzō Abe ha presentato la nuova era durante la cerimonia di abdicazione.
Una coincidenza che in questo periodo si possa godere la fioritura dei ciliegi?

Direi proprio di no.
Il lavoro per scegliere nome e kanji (令和) per questa nuova era è partito nel 2016, quindi non c’è da stupirsi se le due cose sono state fatte coincidere.
E in realtà sono pure un po’ in ritardo, visto che la fioritura parte alla fine di marzo.

Ma il motivo per cui sono stati impiegati quasi tre anni per arrivare all’era Reiwa non è solo la scelta del nome. Anche perché di solito veniva scelto in concomitanza con la morte dell’imperatore, e in periodi brevi bisognava avere già tutto pronto.

A necessitare di più tempo è il calendario a causa del cambio di genetliaco.

Nel calendario delle festività giapponesi, il giorno della nascita dell’imperatore in carica ha la sua importanza.
Con Akihito il giorno di festa cadeva il 23 dicembre, ma con suo figlio passerà al 23 febbraio.
Questo significa gestire tutta una serie di festività minori, ponti di vacanza e rituali Shintō. Soprattutto ora che alla tradizione giapponese si sono unite quelle straniere, come la nostra.
Per esempio il fatto che Akihito sia nato il 23 dicembre allungava le festività natalizie.

La cerimonia di incoronazione

Se la cerimonia di Akihito è stata semplice, ma ugualmente commovente, quella di incoronazione seguirà di più la tradizione.

A rendere Naruhito imperatore a tutti gli effetti saranno i tre tesori sacri, ossia le insegne imperiali del Giappone:

  • la spada Kusanagi: simbolo di valore;
  • la gemma Yasakani no Magatama: simbolo di benevolenza;
  • lo specchio in bronzo Yata no Kagami: simbolo di saggezza.

Questi sono gli oggetti che secondo le usanze determinano l’origine divina di chi governa il Paese.

E ora parliamo di cose serie: come festeggeranno i giapponesi?

Questa nuova era inizia nel migliore dei modi: con le ferie.
Il paese non è in lutto come era accaduto nelle epoche precedenti, ma in festa.
Dal 27 aprile fino al 6 maggio uffici e scuole sono chiuse.

Qualcosa di veramente straordinario per il Giappone, che di solito non concede molti giorni di vacanza.
Anzi risultano dosati e ben studiati!
Una cosa che a quanto pare ha creato parecchio scompiglio: strade e treni sono pieni di vacanzieri in partenza che non vogliono sprecare nemmeno un secondo delle ferie ricevute.

E la verità è che nonostante tutto quel caos, vorrei essere lì.

Qual è il tuo punto di vista?