Quale modo migliore per me di iniziare l’anno se non con un nuovo Disney?
Lo so che ti ho già fatto venire il latte ai piedi a forza di parlare di cartoni animati, ma abbi pazienza, Ralph spacca sul serio!
Ralph torna dopo 6 anni
Non è un ritorno eclatante come quello di Mary Poppins o come quello di Toy Story 3, ma in 6 anni di cose ne cambiano parecchie.
I bambini che sono andati a vedere il primo film sono diventati adolescenti e la loro visione del mondo non è la stessa di prima.
Questo la Disney lo sa benissimo e nel nuovo lungometraggio ha lanciato messaggi davvero interessanti, che si sono uniti a quelli trasmessi dalla prima pellicola.
Ma prima la trama!
Ralph spacca internet vede nuovamente protagonisti lo Spaccatutto Ralph e la sua migliore amica Vanellope, principessa di Sugar Rush e fenomenale pilota.
Un giorno il volante del gioco Sugar Rush viene rotto e il gioco spento.
Tutti i personaggi di quel mondo si ritrovano senza una casa e trattandosi di un gioco ormai fuori commercio, i pezzi di ricambio risultano quasi impossibili da recuperare.
Ma ecco che su Ebay risulta disponibile l’esatta copia del volante rotto!
Per riportare tutto alla normalità, Ralph e Vannellope decidono di partire alla volta del web, venendo in contatto con nuovi giochi e nuove realtà.
Il problema del bullismo online
Per riuscire a comprare il volante, Ralph e Vannellope devono ingegnarsi per guadagnare i soldi necessari.
Ad aiutarli è Sisi, un algoritmo che segue le tendenze online e aiuta Ralph nella creazione di un account su BuzzTube e dei relativi video da caricare.
Ralph si impegna al massimo nel girare video in base alle preferenze espresse dagli utenti, tanto da accumulare sempre più cuori.
Ma il web sa essere davvero crudele.
Ralph entra in una sala circondata da totem elettronici, su cui compaiono i commenti.
Uno dopo l’altro, senza tregua, e tra questi iniziano ad arrivarne di offensivi:
Ralph fa schifo.
È solo un grassone.
Con questa mossa la Disney ci mette davanti al bullismo online, o cyberbullismo, che non fa meno male di quello vissuto fuori dalla rete.
E il punto è: perché invece che commentare quello che viene fatto, viene commentato quello che si è?
Ralph viene giudicato per come si presenta, per la sua natura, e come lui molti adolescenti che hanno visto nel web un mezzo per esprimersi.
I sogni non hanno genere
Oltre al rispetto per l’altro, con Ralph spacca internet vengono affrontati i temi della realizzazione personale e della differenza di genere.
Due argomenti impegnativi portati avanti da Vannellope.
Vannellope è una bambina con i capelli pieni di caramelle e una gonna molto femminile.
Allo stesso tempo adora le corse automobilistiche ed è sempre alla ricerca di un nuovo percorso. E su internet trova pane per i suoi denti.
Insieme a Ralph finisce in Slaughter Race, un gioco dall’ambientazione cupa, dove i piloti dalla guida spericolata passano anche attraverso le fiamme. Uomini e donne, perché che se ne dica la passione per le auto non è qualcosa di unicamente maschile.
Infatti è in questa ambientazione che incontrano Shank, la boss del gioco con cui Vannellope gareggia ed entra in sintonia.
I dialoghi tra le due figure femminili si presentano profondi e giusti per un pubblico giovane, bambini o bambine che siano.
Vannellope capisce di voler vivere dentro Slaughter Race per sempre, e il suo desiderio è quello di sentirsi realizzata come persona a sé stante.
Lo capiamo nel momento in cui dice a Ralph che non le basta essere sua amica, ma non perché l’amicizia non le importi.
Ma perché non è sufficiente essere definita in base a ciò che sei per gli altri, “qualcosa che è funzionale a qualcuno, madri, mogli, sorelle, figlie, gente che cura”, come dice Giulia Blasi in Manuale per ragazze rivoluzionarie.
La ciliegina sulla torta, poi, la mettono le Principesse Disney, con le quali ripercorriamo gli stereotipi della favola classica che vede la donna in difficoltà.
Esilarante il momento in cui dichiarano Vannellope principessa in quanto “pensano tutti che i tuoi problemi siano svaniti perché è spuntato un uomo alto e possente”.
Per non parlare del fatto che Vannellope, e anche con ragione, trova assurdo che Ariel abbia ceduto la sua voce per delle gambe o si propone di chiamare la polizia quando Rapunzel e Belle parlano del loro essere state rapite e fatte schiave.
Posso dire, quindi, di avere iniziato con il piede giusto questo 2019.
Apprezzo molto i prodotti che sanno farmi divertire e allo stesso tempo offrono nuovi spunti di riflessione.
E tu, hai visto Ralph spacca internet? Che ne pensi?
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Non ho ancora visto il film, ma dopo questo articolo farò di tutto per vederlo con mia figlia.
Ottima idea! Perché grazie alle citazione del web, questo film si rivolge anche alle generazioni che usano internet per lavoro, per fare compere e varie. Quindi me lo sono goduta sia da fan Disney sia da utente del web 😀
A me la Disney non piace proprio. Osceno