Il relax è anche aspettare.
Un’azione difficile per me, che ho l’animo impaziente.
Non sopporto le file, non sopporto i momenti in cui spreco tempo.
Credo, però, di non essere l’unica. E forse si tratta pure di un problema generazionale.
Pazienza, calma, riflessione.
Tutti ingredienti che perdiamo per strada, e ora che parliamo a quattrocchi possiamo ammetterlo: la soluzione che di solito teniamo a portata di mano è il telefono.
Anche prendere il tè ha preso una piega diversa.
Mentre l’acqua bolle si fa shopping online, si guarda Youtube o la web tv.
Lo smartphone in una mano e con l’uso di un solo dito si scorrono pagine e si scrivono messaggi.
In queste occasioni di attesa ci rendiamo veramente conto di quanto tempo abbiamo.
E poi l’acqua è pronta, si immerge la bustina e ci viene da sbuffare.
Altri cinque minuti di attesa.
E se invece del telefono, ci fosse un’altra soluzione per passare il tempo?
Un tempo di qualità e dalle miscele uniche.
Momenti condivisi con tè
Per me il tè è stare in compagnia, condividere un momento.
Forse nasce tutto dal fatto che non sono paziente, e mentre l’acqua bolle devo fare qualcosa.
Mentre la bustina rilascia la sua miscela nell’acqua bollente, continuo a muoverla. Come a chiederle di sbrigarsi.
Nel frattempo chiacchiero del più e del meno con le amiche.
Tra le assurdità di cui sono capace, c’è sempre stata quella di non riuscire a prendere un tè da sola.
Una delle tante abitudini trasformate in regole non scritte che mi creo da quando sono bambina.
Anche perché bere tè mentre leggo mi ha creato qualche difficoltà.
Mi è capitato di rovescaire il tè sul libro mentre giravo una pagina, e al contempo cercavo di prendere un sorso.
Un’altra volta mi sono ustionata mentre ero concentrata nella lettura e provavo a togliere la bustina.
Si parla tanto di dover essere multitasking, e in alcune occasioni riesco a esserlo per davvero. Capita però che tale abilità si prenda una vacanza nei momenti di relax. Soprattutto quando provo a unire la vorace lettrice all’assidua assaggiatrice pomeridiana di tè.
Racconti in infusione con Narratè World
In uno di quei momenti di relax e attesa snervante, ho scoperto Narratè World.
Il mondo, come dicono loro, “che ha unito due tradizioni millenarie: il tè e la lettura”.
L’idea è tanto semplice quanto innovativa.
I tè sono custoditi all’interno della Teabag, e ogni miscela è creata appositamente per il racconto inedito a cui è abbinata.
Un racconto della durata di cinque minuti, ossia il tempo d’infusione.
Leggere un racconto mentre si aspetto che il tè sia pronto, mi mette calma.
Mi isola in una bolla di note profumate e di parole.
È come se dopo mi meritassi di “perdere del tempo” a bere solo il tè, senza fare altro.
Viaggiare con tè
Il primo acquisto è stato un viaggio.
Una gita fuori porta nella città di Venezia.
Nella mente ho ancora l’immagine di me che sorseggio tè da una tazza larga e bianca, seduta su una gondola.
Sbarco in piazza San Marco e guardo le rifiniture dei palazzi, torno indietro di qualche secolo e vedo i commercianti di tessuti alzare grandi polveroni ogni volta che mostrano un arazzo dalle rifiniture perfette.
Intanto lingue di vapore salgono dalla tazza, il profumo di spezie solletica la mia fantasia ed è quasi tempo del primo sorso.
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