KAVJ – #Indossaituoisogni

Tempo di lettura 4 minuti

Buongiorno Quattrocchi!

Oggi ho il piacere di presentarti due personalità veramente uniche, Kajetana e Vittoria Orsini, le menti giocose dietro al marchio KAVJ, che hanno iniziato la loro carriera affiancandosi a marchi e stilisti prestigiosi e conosciuti come Diesel o Laura Biagiotti.

Attirata dalle loro borse in pelle e completamente made in Italy, sono rimasta altrettanto colpita e coinvolta dalla loro forza e positività.

Sul serio non siete parenti?

Kaj: «Potremmo definirci sorelle scelte, il fatto di avere lo stesso cognome è parte di una sorta di destino».

Avete iniziato l’anno alla grande vincendo il Fashion Excellence Award 2017. Com’è stato?

Kaj: «Inaspettato e molto emozionante. È stata davvero una soddisfazione unica, perché si tratta di un riconoscimento ricevuto su un progetto che abbiamo dall’età di 15 anni! Ne siamo molto orgogliose».

Cosa ha significato e comportato avviare KAVJ?

Vi: «La realizzazione di un sogno che desideravamo condividere l’una con l’altra».

Kaj: «In due è più divertente, ci si compensa. Io e Vi siamo realmente come il giorno e la notte, il sole e la luna, ma non è solo una questione di sostegno, è più bello e gratificante arrivare a un obiettivo insieme. Condividere, essere supportate. L’unione fa davvero la forza».

Vi: «Siamo arrivate a creare una famiglia intorno a KAVJ, un team di persone con il quale si fatica, ma ci si diverte anche. Dal fornitore che stampa le pelli al commercialista, che ci fa da babysitter! È il nostro angelo custode (ride)».

Kaj: «Potremmo chiamarlo alle 21 di sera che non si stupirebbe! (ride

#indossaituoisogni può dirsi il vostro motto?

Vi: «Motto, ma non solo. Per noi, niente può succedere se prima non l’hai sognato, ma oltre a creare la trasposizione di questo concetto abbiamo voluto giocare con l’idea che sta dietro all’indossare un abito: quando indossi un vestito vuol dire che ci credi, che ti piace, che ti rappresenta».

Perché le borse?

Vi: «Ci piace giocare con gli accessori, sono facilmente intercambiabili, e la borsa è il prodotto su cui si può osare di più».

Le borse Teia sono borse estroverse, colorate, che rimandano un po’ agli anni Sessanta, viste le forme geometriche, in realtà stilizzazioni del Sole, della Luna, della Terra e di Urano. Com’è nata l’idea?

Vi: «Che la Luna influenzi le maree è un dato di fatto. Questo ci ha fatto pensare che perfino l’uomo, composto per il 70% d’acqua, potesse esserne influenzato. Probabilmente non in maniera così evidente, ma tutto ciò che riguarda le energie, ciò che non si vede, è molto importante. Come il sogno, una dimensione da cui attingere!»

Kaj: «In un certo senso, il mondo onirico ci rappresenta nella totalità. Ci piace l’aspetto del surreale».

Qual è il significato di Teia?

 

kavj borsa teia indossa i tuoi sogni

Vi: «Letteralmente, Teia significa dea, ma si tratta anche del nome dato a una delle prime divinità, tra l’altro madre delle divinità del Sole, della Luna e dell’Aurora. Rappresenta la femminilità, il principio, esattamente come le borse Teia sono simbolo di femminilità e l’inizio del nostro cammino».

Spesso si associa la moda a qualcosa di superficiale, ma dal vostro progetto si evince tutt’altro!

Vi: «Non bisogna confondere la moda e l’arte, che attingono a qualcosa di profondo, con il consumismo. Anche se Kaj è decisamente consumista! (ride)».

Kaj: «Oh, sì, non lo nego. E anche questo non va confuso con l’essere materialisti, semplicemente adoro andare alla ricerca di cose e oggetti. Mi perdo nei mercatini, sono in grado di tornare a casa sempre con qualcosa di nuovo, l’importante è che sia unico».

Come si indossa Teia?

Vi: «Teia è una pochette versatile, a seconda di come la metti può darti più grinta in un senso o nell’altro, segue il tuo mood grazie alle stilizzazioni degli astri».

Kaj: «Esatto, e poi si mette su tutto! È molto comoda, è provvista di una tracolla, e al contrario di quel che può sembrare, è capiente. Può essere portata sia di giorno che di sera».

Solitamente se penso a una pochette mi viene da indossarla per la sera…

Kaj: «Teia, con le sue stampe e i suoi colori, è perfetta anche per un look sportivo, per esempio jeans, sneakers e felpa! E grazie a questo accessorio, dopo una giornata in ufficio, si è pronte per andare direttamente all’aperitivo con gli amici o i colleghi».

La borsa sembra quasi demonizzata, veniamo prese in giro per la quantità di cose che ci teniamo dentro. A volte viene paragonata a ufficio portatile. È anche il vostro caso?

Vi: «Oh, sì, la mia borsa è una cartoleria!»

Kaj: «Nella mia puoi trovarci di tutto, perfino l’aspirina! Ma nel tempo ho imparato a dosarmi. Carta d’identità, chiavi, bancomat (devo essere sicura di avere sempre la possibilità di prelevare), lucida labbra (mi trucco poco, ma a questo non rinuncio) e gomme da masticare, sono le cinque cose che però non possono mancare».

Vi: «E poi sono convinta che tra un po’ anche gli uomini indosseranno le borse. Con jeans sempre più skinny, la borsa diventerà una necessità!».

Un augurio per voi stesse, ma anche per chi è agli inizi di un progetto.

kavj

Kaj: «Di continuare con la stessa voglia e la stessa energia che abbiamo oggi, nonostante i momenti down. Di ricordarsi che gli sbagli si fanno, ma non ci si deve pentire, non si devono rimpiangere. Bisogna avere la forza di continuare sulla propria strada, rimanendo ottimisti, ma anche realisti».

Vi: «Di essere liberi sempre. Il progetto sta proprio intorno a questo: desideravamo creare un prodotto che permettesse di esprimere la propria personalità, di non omologarsi. I sogni si possono realizzare, non è facile, nessuno ti deve regalare le cose, bisogna lottare. È un’avventura, e se uno crede nei propri sogni la strada la trova».

A questo punto non resisto e vi lancio una sfida: la borsa su misura per me.

Vi: «Decisamente una shopper, con una delle nostre stampe colorate, con un super tascone per il cellulare, così da essere sempre connessa. E la tracolla con qualche effetto smaltato».

Già mi piace! Posso contare su una linea #quattrocchi?

Kaj: «Tutto può essere…».

0 commenti

  1. Giulia

    Un esempio meraviglioso di imprenditoria femminile frizzante, coraggiosa e sognatrice, ma con i piedi per terra. Oltretutto direi che Vi e Kaj hanno buon occhio: la borsa su misura per “Miss Quattrocchi” è decisamente azzeccata!

Qual è il tuo punto di vista?