Non sono più una grande amante delle Serie Tv come quando ero adolescente. Anzi, sono diventata piuttosto esigente! Ho dato una possibilità a Disincanto pensando di trovarmi di fronte a qualcosa di simile a I Simpson e Futurama. Mai stata tanto felice di sbagliarmi: questa serie sì che una sorpresa! E con lo stesso spirito ho iniziato Aggretsuko, dato che sono una fan dei personaggi Sanrio come Hello Kitty e Gudetama.
Ora che ho terminato entrambe le serie (le cui ultime stagioni si concludono convenientemente con un finale sospeso, per la gioia degli spettatori ansiosi come me!) ecco le mie considerazioni…
Disincanto: Tiabeanie è la nostra Audrey Hepburn
Capisco che, detta così, è come una secchiata d’acqua gelata. Ovviamente, non sono impazzita: so bene che non si possono porre i due personaggi sullo stesso piano! Tiabeanie è rozza, sgraziata, irriverente, scavezzacollo, mentre la principessa Anna di Vacanze Romane è sempre delicata ed elegante. Ciò che secondo me le accomuna è lo spirito di ribellione al loro destino limitante di principessa da cliché e il desiderio di vedere il mondo, scoprire cosa c’è al di là delle mura del castello e poter seguire i propri sogni. Nel 1953 per Audrey Hepburn tutto ciò si risolve in un’avventura di poche ore. Ai giorni nostri, per Tiabeanie è un percorso accidentato lungo venti episodi.
Disincanto è ambientato all’interno di un esilarante mondo fantasy “cattivo” e anticonvenzionale, come Tiabeanie in sostanza. In un’intervista in occasione del San Diego Comicon, Matt Groening ha invitato tutti gli spettatori a fare attenzione perché niente è come sembra e per capire veramente cosa sta succedendo vale la pena di guardare la serie più volte.
Aggretsuko: la vita è Metal
Nel reparto contabilità di un’azienda, Retsuko, la protagonista, in realtà può permettersi di essere ribelle fino ad un certo punto. Questa serie fa finta di essere per bambini, ma in realtà propone problematiche dei giovani lavoratori dalla mia età in su. Oscilla tra il paradigma “lavoro sicuro – matrimonio – famiglia” e tutte le alternative che le nuove generazione decidono di tentare, come passare la vita a viaggiare o investire tutto in una start-up.
Retsuko si sta barcamenando nel tentativo di capire cosa vuole veramente. Eccellere nel lavoro come un’impiegata modello o piantare questo ufficio insopportabile il prima possibile? Sistemarsi in una relazione a tutti i costi o lasciarsi trasportare dal sentimento? Assecondare il capo tiranno maschilista per sopravvivere o rispondergli per le rime?
Retsuko, insomma, siamo tutti noi appena terminiamo gli studi ed entriamo nel mondo del lavoro. In cosa consiste la sua ribellione, allora? Nell’essere imperfetta e da quell’imperfezione tirare fuori il suo vero potenziale. Il personaggio è diventato famoso per la sua passione segreta per cantare brani metal in growl, la metafora principale che rappresenta la sua lontananza dai parametri della “società per bene”.
Per ora Retsuko si sta trasformando e deve ancora capire che forma vuole dare al suo ruolo, per questo aspetto con impazienza le prossime stagioni… E perché fa davvero della musica che spacca! 🤘