La mia intenzione era quella di darti una scelta di #5tipidi siti su cui cercare e trovare lavoro.
Nel mettere in fila le piattaforme usate nel tempo, con pro e contro, alla fine sono arrivata alla conclusione che per me esiste LinkedIn.
Certo, ho usato Indeed, InfoJobs, Monster. Tutte piattaforme sono contorno che non trovo abbiamo la stessa qualità di navigazione e interfaccia utente.
Ci sono aziende che usano queste piattaforme per inserire il form di compilazione a un annuncio, ma finiscono in ogni caso per pubblicare la richiesta su LinkedIn.
Che si tratti di uno stage, di un part-time o di altre tipologie di contratto.
Questo perché LinkedIn è diventato il Facebook delle aziende, così come Instagram è diventato il Facebook dei più giovani (e in realtà di tutte le generazioni).
Ecco perché è bene capire come sfruttarlo al meglio anche quando si è studenti.
Muovere i primi passi su LinkedIn: il profilo
LinkedIn è la versione professionale di Facebook.
Questo non significa che sono impedite le emoji, le cose divertenti e i messaggi simpatici.
Significa che è stata portato online l’ambiente di lavoro. Di conseguenza le persone che si collegano con voi sono come colleghi, mentre il profilo è il tuo curriculum.
Per un primo approccio a LinkedIn valgono le stesse regole del curriculum cartaceo, ma se dovesse interessarti avere qualche nozione in più, lascia un commento!
Cercare lavoro: parti da quello che vuoi fare
Una volta creato il profilo dovrai cercare lavoro.
Dal mio punto di vista partire dalle aziende perché mettono in pratica quello che studi (o hai studiato) non è detto che aiuti a trovare uno stage valido.
Al contrario, partire da quello che vuoi fare ti metterà di fronte a proposte allettanti.
Ho passato un periodo, subito dopo la mia specializzazione in tecnico di processi complessi in comunicazione ed editoria digitale, in cui mi ero fissata con la Procter&Gamble.
Mi piaceva l’idea di poter lavorare per loro, per un’azienda grande che mi permettesse di conoscere persone straniere, così da approcciarmi alla comunicazione in una forma internazionale.
Invece di pensare alla P&G dovevo pensare al perché desideravo entrare nella P&G.
L’ho fatto solo in seguito, ma nel frattempo avevo perso delle opportunità, anche in realtà più piccole che magari mi avrebbero permesso di fare un percorso di formazione solido.
Proprio come per il curriculum (trovi il link in fucsia nei paragrafi precedenti) per scoprire cosa vuoi fare, ti aiutano le domande:
- cosa cerchi in uno stage? Ti serve “solo” per scrivere la tesi o è anche il modo per imparare quel mestiere?;
- quali degli argomenti studiati vorresti approfondire nella pratica?;
- quali cosa ti piacerebbe imparare?.
L’ultima domanda ci si scorda di porsela a volte, ma è importante, anche per chi ha già esperienze lavorative alle spalle.
Affrontare un nuovo lavoro significa mettere alla prova le proprie conoscenze, crescere in un determinato ambiente e capire cosa serve per il ruolo con cui siamo stati assunti.
Scegli le parole giuste e inizia la tua ricerca
Una volta che saprai cosa vuoi fare, almeno a grandi linee, dovrai scegliere le parole giuste con cui cercare gli annunci di lavoro.
Queste parole possono corrispondere a:
- strumenti utilizzati per svolgere una mansione, per esempio un programma come Excell;
- capacità e conoscenze acquisite negli anni di studi, come l’analisi di dati;
- il ruolo che si vorrebbe ricoprire.
Nel mio caso uso:
- programmi Adobe, WordPress etc…;
- grafica, ricerca, storytelling;
- copywriter, communication manager.
Una volta inserite queste keyword comparirà la lista delle proposte. Da qui partirai a scremare, salvando cinque o sei annunci.
In parte questa scrematura avviene già all’inizio, dal momento che LinkedIn chiede la zona di tuo interesse e la tua esperienza.
Quindi se sei in cerca di uno stage, ti basterà selezionare la casella corrispondente. Lo stesso per chi si presenta come profilo senior o junior.
Prima di concludere vorrei ricordarti tre cose:
- non avere fretta nell’inviare il cv: controlla sia tutto corretto e che l’offerta sia davvero di tuo interesse;
- non abbatterti: le risposte possono arrivare anche dopo due mesi, altre dopo una settimana. Altre ancora non arrivano. Questo vale per tutti, e non significa che tu non sia abbastanza. A volte ci si è scordati di firmare il consenso dei dati personali, altre ci si candida per mansioni che in realtà non sono fatte per noi. Per risolvere questa cosa ti rimando al punto uno;
- non ti accontentare: non c’è bisogno di mandare duecento candidature in dieci giorni. Diventa controproducente, sopratutto perché significa che dopo il punto due ha deciso di saltare il consiglio di tornare al punto uno per un ultimo check. Allo stesso tempo, non basta rispondere a quattro annunci. Il mare è grande e pieno di pesci. Quindi dosa qualità e quantità, così da avere un cv ben fatto per rispondere ad almeno una ventina di opportunità. Poi fermati e aspetta.
Ora sì che siamo arrivati alla fine di questo articolo.
Spero ti sia stato d’aiuto e se hai perso gli aggiornamenti dedicati a università e lavoro, ti ricordo che puoi trovare tutto su Whiri Whiri.
Alla prossima, Quattrocchi!