Questa intervista va letta in relax, sorseggiando un buon caffè dalla vostra tazza preferita e con un sorriso sulle labbra: oggi incontriamo virtualmente Matt Tarpley, l’autore di Cat’s Café, il nuovo webcomic apparso da meno di un anno ma che ha già conquistato il cuore di moltissimi follower.
Veloce, gradevole, colorato, attira l’attenzione al primo sguardo, ma colpisce con i suoi contenuti impegnativi trattati con leggerezza e simpatia.
Il protagonista è Gatto, il proprietario del bar preferito da tutti gli animali del circondario, ognuno con la sua storia, il suo carattere, i suoi gusti. Seguendo Gatto che si occupa di ognuno di loro, scopriamo sempre qualcosa di nuovo a proposito degli altri… e di noi stessi.
Prima di tutto, puoi presentarti come artista e come persona? Racconta ai lettori chi è “l’uomo dietro il gatto”!
Certamente! E grazie per esservi presi il tempo di parlare con me!
Ciao, mi chiamo Matt Tarpley, e scrivo e illustro il fumetto Cat’s Cafè. Ho una lunga storia come autore di fumetti che parte da quando ero alle elementari. Ho fatto molta strada da allora (spero!) e sono sempre stato molto affascinato da questo mezzo di comunicazione. In termini di storytelling, mi viene naturale e sono incantato da quanto sono riuscito a connettermi con le persone di tutto il mondo. È stata un’esperienza che mi ha reso molto umile e sono felice di sapere che i miei fumetti hanno lasciato un’impressione positiva nella vita della gente o anche solo gli hanno illuminato un po’ la giornata.
Qualcosa in più su di me, personalmente — Sono un amante dei gatti, ma mi piacciono anche tutti gli altri animali (a parte i ragni). Sono introverso, molto ansioso, e se le cose andassero come vorrei io, starei tutto il giorno a casa ad ascoltare il rumore della pioggia, sorseggiando caffè o tè, mentre lavoro ai fumetti. Adoro anche tutto ciò che è carino, soffice e/o “morbidoso”.
Da dove è venuta l’idea per Cat’s Cafè? Com’è nato il fumetto?
Beh, dopo essermi preso una pausa dal mio primo webcomic, MaryDeath, ho cominciato a pensare ad un nuovo fumetto, che si concentrasse sulla vita di tutti i giorni ed illustrasse come le diverse personalità vi interagiscono. Inoltre, volevo che fosse carino!
Mi piace disegnare cose carine, specialmente gli animali, quindi quella parte era facile. Oltre a ciò, ho scelto gli animali come personaggi perché ho immaginato che questo avrebbe permesso alle persone di immedesimarsi di più che non in personaggi umani. Tuttavia, avevo ancora bisogno di un’ambientazione che fungesse da fulcro in cui far interagire i personaggi. Pensandoci, all’inizio avevo in mente i Ramen Shop giapponesi o i Sushi Bar con l’esperienza di chi lavora al bancone. Sono intimi e accoglienti, ma più il progetto si sviluppava, più l’idea di un ristorante sembrava troppo affollata e “stressante”. Mi serviva qualcosa di più rilassato, così ho optato per un Cafè.
La premessa iniziale per Cat’s Café si concentrava sull’esperienza di un singolo tavolo, con i personaggi che interagivano seduti o al bancone e parlavano delle loro giornate. L’avevo chiamato “Tavolo per due”. Rendeva le cose molto semplici, ma non lasciava spazio a molti punti di vista. Quindi ho scelto un Cafè che fungesse da generico luogo di incontro, ma che includesse anche eventi al di fuori del Café o che fossero connessi in qualche modo con il Cafè. Alla fine ho scelto il gatto come personaggio principale ed ecco come siamo arrivati a Cat’s Cafè!
In Cat’s Cafè, con ogni personaggio tu presenti argomenti importanti, come la generosità ed il sostegno con Gatto, l’ansia con Coniglietto, la timidezza con Tartaruga, l’inclusione con Serpente, la creatività con Tricheco… E, probabilmente, la dipendenza con Pinguino! Qual è la ragione di questa scelta e perché hai optato per una serie carina di fumetti brevi come mezzo?
Soprattutto perché volevo raccontare storie di difficoltà con esiti sani e positivi. Facciamo tutti esperienza di queste tematiche in modi diversi e Cat’s Cafè funge da luogo di accettazione per tutti. È un posto dove chiunque arrivi si sente a casa, sia i personaggi che i lettori.
Dato che si tratta di una serie di fumetti brevi, posso toccare una serie di argomenti complessi e distillarli in piccoli momenti familiari. Come un sorso di caffè o tè. Un sorso che ti scalda il cuore e ti fa affrontare la giornata. In pratica, alla fine di ogni fumetto voglio che la gente si senta bene. I fumetti concedono talmente tanta espressione visiva che certe volte non ho nemmeno bisogno di parole, ed ho sempre amato il fumetto come mezzo di comunicazione perciò userò sempre la sequential art per raccontare le mie storie.
C’è un personaggio in particolare con cui ti identifichi?
Mi divido fra Armadillo, Coniglietto e Pinguino. Hanno tutti una parte di me e purtroppo a Coniglietto è toccata la mia ansia. Scusa, Coniglietto!
Pensi di continuare a pubblicare Cat’s Café? Stai sviluppando altri progetti?
Spero di tenere aperto il Cat’s Cafè finché continueranno ad arrivare idee e storie! I miei personaggi stanno cominciando a scriversi da soli, perciò spero di continuare a gestire questo fumetto per tanti anni a venire. In fatto di progetti, non ho in programma niente di che, ma vorrei raccogliere il primo anno di Cat’s Cafè in un libro perciò potrei auto-pubblicare qualcosa nel 2019… Vedremo!
In fine: ti piace il caffè?
Mi piace molto! Infatti, da quando ho cominciato Cat’s Cafè, ho trasformato il mio casuale ricorso al caffè in un rituale quotidiano. Quello che prima era semplicemente recarmi al bar qui vicino, è diventato fare personalmente il caffè a casa, dove macino i chicchi di caffè a mano e verso io. Ci vuole più tempo, ma mi godo il momento. Anche se mi piace ancora visitare i Cafè e farci un salto quando ne ho l’occasione. A volte mi vengono nuove idee osservando la gente.