Damiano è riuscito a farmi vedere Birdman, balck comedy uscita nelle sale nel 2014, anche se a me sembrava ieri.
Tempistiche a parte, Birdman ha ricevuto nove candidature agli Oscar 2015, vincendone quattro. Un buon numero, Iñàrritu – regista e produttore – sarà stato molto contento.
Io molto meno.
Questa pellicola non mi ha convinta per niente, anzi mi ha pure messo del nervosismo.
A un certo punto avevo l’istinto di prendere lo schermo e lanciarlo dal balcone. Cosa che non ho fatto perché gli schermi – aka iPad – non crescono sugli alberi.
Perché allora parlarti di un film che non mi è piaciuto?
Perché ci sono degli spunti interessanti e, soprattutto, è la tua occasione per consigliarmi un’alternativa.
Proprio come i Ci penso io letterari che ti ho proposto, questa recensione è pensata proprio per aiutarti a trovare un’alternativa valida, quindi prendi nota e scrivi il titolo della tua proposta nei commenti.
E se ti piace come idea, metti like e presto scriverò altre recensioni di questo tipo 😉
1. Critica al mondo dei Cinecomic
Ho sempre apprezzato molto i fumetti, e una delle cose che più mi piace è analizzare l’aspetto sociale e culturale che incorporano.
Il concetto di diversità è presente in tutte le sfumature possibili: dal concetto di razzismo a quello delle differenze di genere, così come il discorso sulle disabilità – pensa al Professor Xavier, bloccato sulla sedia a rotelle ma con poteri straordinari, un contrasto netto tra la limitazione fisica e le sconfinate possibilità mentali.
L’arrivo dei fumetti al cinema era inevitabile, così come il processo che li avrebbe portati a essere film per le masse.
Nonostante i grandi temi ancora presenti – guerra, differenza sociale etc… – la maggior parte dei Cinecomic è più che altro azione e divertimento. Intrattenimento puro, insomma.
Cosa che non li ha mai risparmiati dalle critiche.
La storia di Birdman ruota proprio intorno a questo: Riggan Thomson è diventato famoso per avere interpretato il protagonista di un tipico film con super eroi.
Dopo il terzo film si lascia tutto alle spalle – o almeno ci prova – e decide di darsi al teatro, dove stanno i veri talenti della recitazione.
Ho apprezzato la critica rivolta a quel circolo vizioso che porta attori e attrici a interpretare un personaggio fin troppo a lungo.
L’esempio migliore è Hugh Jackman, che ha conquistato il mondo o quasi nei panni di Logan/Wolverine.
Dalla sua, però, Hugh ha la formazione teatrale, un passato di successo che lo rendono un artista completo e capace di partecipare con successo a pellicole molto diverse tra loro.
Non tutti gli attori che fanno Cinecomic hanno fatto teatro. Alcuni di loro, però, hanno girato film più impegnati, risaltando sul grande schermo, eppure l’eroe interpretato ha finito per assorbirlo.
Qui mi viene in mente Robert Downey Junior: mi piace, lo apprezzo davvero tanto. Peccato che mi sembri sempre Tony Stark: dal marcato sarcasmo alle “smorfie” e tic facciali.
Lo vedo nel suo Sherlock Holmes (che mi è piaciuto) e pure nel trailer del Dr. Dolittle.
Comunque, bella anche l’idea di dare la parte di Riggan Thomson/Birdman a Michael Keaton, che negli anni ’90 ha interpretato Batman.
Sì, dall’uomo pipistrello all’uomo volatile.
La struttura di questa black comedy si basa parecchio su questa associazione.
2. L’ambiente teatrale e le persone che ne fanno parte
Mi piacciono i film che mostrano il dietro le quinte e le persone che lavorano a uno spettacolo.
Per esempio una comedy che adoro è Il buongiorno del mattino, con Rachel McAdams e Harrison Ford, che racconta cosa c’è dietro un programma televisivo e in generale come si muovono i fili di ciò che a noi arriva in modo pulito, diretto e con una durata limitata.
Ecco, anche in questa black comedy ci troviamo di fronte a questa situazione.
Si vedono le problematiche di un mondo che non sempre rende come si vorrebbe. Il timore di fare fiasco e i contrasti che si vanno a creare tra attori e attrici. Per non parlare delle problematiche familiari.
Il problema è che Birdman non mi ha trasmesso molto questi personaggi, non sono entrata in sintonia con loro, e forse è colpa della tipologia di narrazione. Resa complessa dall’alternarsi di momenti realistici con situazioni più surreali.
3. Il surreale dovrebbe dare completezza
Mi piace che in una storia ci sia una componente di surreale, aspetto che può donare profondità alla storia che si guarda.
In questo film, però, ha mancato il bersaglio, almeno nel mio caso.
Inserire il surreale in una commedia per me significa dare completezza alla storia: quello che i fatti realistici non riescono a dire, lo dice la scena fantastica.
Dovrebbe essere il mezzo con cui rendo più chiara la situazione, l’emozione dei personaggi, le loro paturnie e via dicendo.
Questo per me non c’è stato con Birdman, anzi.
Sono arrivata alla fine chiedendomi quando sarebbe iniziato il film.
Ho avuto la sensazione che si trattasse di una serie di spezzoni cuciti insieme, così da creare un’opera della giusta durata.
E con questo siamo arrivati alla fine.
Qui sotto ti metto il mio voto in Quattrocchi per Birdman, mentre nei commenti aspetto il tuo consiglio: quale film pensi dovrei guardare?
Quale film ha queste caratteristiche e potrebbe beccarsi cinque Quattrocchi?
Voto: 🤓😶😶😶😶
Durata: 1h 59 (mi è sembrato molto di più 🤯)
Oscar al miglior film 2015 (mi sa che non l’ho capito 🤐)