Settembre è arrivato, il sole è sempre più pallido e le giornate lentamente sbiadiscono lasciando posto all’autunno, ma settembre non significa solo lavoro da recuperare ed esami da preparare.
La cosa più importante di questo mese è l’inizio della nuova stagione televisiva e, quindi, l’arrivo di nuove serie tv da divorare.
Mentre attendi la messa in onda della nuova stagione del tuo telefilm preferito, che ne dici di guardare per la prima volta, di rivedere oppure di rinfrescarti la memoria con queste tre serie tv europee?
Misfits, Dark e La casa di carta ti porteranno a compiere un lungo viaggio in Europa, che dal Regno Unito, passando per la Germania, si concluderà in Spagna.
1. Misfits – un gruppo di disadattati dotati di superpoteri
Non mi sono mai piaciuti i film e le serie tv che hanno come protagonisti i supereroi: li trovo privi di humor e monotoni.
C’è sempre il cattivo di turno, ricco, pazzo e magari alieno, che per qualche strano motivo decide di attaccare la Terra, e il destino del pianeta è nelle mani di un supereroe che alla fine riesce ad avere la meglio sul malvagio nemico.
Eppure, i protagonisti di Misfits, una seria britannica approdata in TV tra il 2009 e il 2013, sono dei supereroi, anzi, degli anti-supereroi.
Come il nome stesso suggerisce, ci troviamo di fronte a dei disadatti che in seguito a un temporale che colpisce il quartiere londinese di Thamesmead – lo stesso di Arancia meccanica – acquistano dei superpoteri, manifestazione della loro personalità e del ruolo sociale che ricoprono.
Cinque ragazzi costretti ai servizi sociali che, nella prima stagione, si trovano coinvolti nell’omicidio di un assistente sociale: Nathan, immortale, Kelly, telepatica, Curtis, in grado di viaggiare nel passato, Alisha, che, attraverso il contatto fisico, scatena le pulsioni sessuali altrui, e Simon, che può rendersi invisibile.
Nel corso delle cinque stagioni di cui la serie è composta, i protagonisti della prima stagione vengono gradualmente sostituiti da nuovi anti-supereroi
Tuttavia, loro non sono gli unici dotati di superpoteri: tutte le persone che sono state coinvolte nel temporale ne hanno acquisito uno.
Ed ecco come la banda si trova costretta a fronteggiare e, in alcuni casi, uccidere tutti coloro che cercano di utilizzare i propri superpoteri per scopi personali.
A questo punto, ti chiederai qual è la differenza tra Misfits e una serie tv o un film della Marvel, ad esempio.
Innanzitutto, i protagonisti di Misfits sono loro stessi dei delinquenti.
Non sono mossi da nessun senso di giustizia o dalla volontà di sconfiggere il male. Semplicemente, sono obbligati a neutralizzare i loro antagonisti per non rimanerne vittime.
Questo è chiaro fin dalla puntata pilota: l’assistente sociale che hanno ucciso si era trasformato, a causa del temporale, in una bestia assetata di vendetta e per difendersi dai suoi attacchi l’hanno colpito alla testa, ammazzandolo accidentalmente.
Tutte le stagioni si svolgono nel quartiere di Thamesmead.
Il centro sociale è un importante luogo di aggregazione e proprio qui Nathan, Kelly e tutti gli altri vengono a contatto con molte delle persone dotate di superpoteri.
Nessuno di loro va a spasso per Londra in cerca di criminali da sbattere in gattabuia.
Anche il linguaggio dei protagonisti non si addice allo stereotipo del supereroe.
Termini come twat e gestacci costellano i divertenti dialoghi e riflettono il gergo degli adolescenti britannici.
Ti immagini Wasp simulare una fellatio con una bottiglietta d’acqua? Be’, Alisha la simula e con molta enfasi.
Misfits merita di essere guardato anche per la colonna sonora che conta artisti del calibro Adele, Laura Marling, The Knife, M.I.A., The Chemical Brothers e deadmau5.
2. Dark – quattro famiglie e un wormhole
Che tu sappia, in Germania sono mai state prodotte delle serie tv famose oltre ai polizieschi che vengono trasmessi senza interruzione su Rai 2?
Sì, la prima è Kebab for Breakfast, la seconda è Dark, un drammatico thriller fantascientifico originale Netflix.
A Winden, una cittadina tedesca immersa in una foresta di abeti dominata da una centrale nucleare, quattro famiglie, i Kahnwald, i Nielsen, i Doppler e i Tiedemann, si trovano incastrate in un intreccio spaziotemporale di eventi che avrà ripercussioni non solo sul loro presente, ma anche sul loro passato e sul loro futuro.
La scomparsa di Mikkel Nielsen, figlio dell’ispettore di polizia Ulrich Nielsen, il suicidio di Michael Kahnwald, padre di Jonas, il vero protagonista della serie, e alcuni strani fenomeni riportano alla mente degli abitanti di Winden un evento simile verificatosi trentatré anni prima: l’improvvisa sparizione nel 1986 del fratello di Ulrich.
Il numero trentatré gioca un ruolo fondamentale nell’intera vicenda: l’apertura di un ponte di Einstein-Rosen, un wormhole, nelle grotte di Winden sulle quali sorge la centrale nucleare, permette di viaggiare avanti e indietro nel tempo di trentatré anni.
Ulrich, desideroso di ritrovare il figlio scomparso e Jonas, venuto a conoscenza di una terribile verità che potrebbe mettere a repentaglio la sua stessa nascita, attraversano il warmhole e viaggiano nel tempo per riportare Mikkel nel presente.
Gli eventi della seria si verificano in diverse epoche: il 1921, anno in cui Jonas incontrerà Adam, il suo io anziano, il 2053, anno in cui la cittadina di Winden è ormai ridotta a un deserto di macerie a causa di un disastro nucleare, il 1953 e il 1986.
L’universo di Dark è abito da un elevato numero di personaggi i cui destini si intrecciano nelle diverse epoche, ma nessuna delle loro storie è mai lasciata al caso.
Colpi di scena e drammi familiari legano gli abitanti della piovosa cittadina tedesca, ogni rapporto interpersonale porta con sé degli importanti risvolti che danno inizio a una concatenazione di eventi in cui l’uno è la causa o l’effetto dell’altro.
Allo spettatore è sempre richiesta un’attenzione altissima poiché ogni singolo fotogramma è indispensabile per comprendere la successione degli eventi.
Tuttavia, proprio nel momento in cui sembra di aver posizionato il giusto tassello al posto giusto, un improvviso colpo di scena sbaraglia ogni certezza.
Dark, inoltre, vanta un’estetica raffinata, il cui punto di forza è dato dall’impermeabile giallo sgargiante di Jonas che contrasta in maniera netta con le tinte cupe e umide di una città oscurata dalle ombre degli abeti che la cingono e dei suoi abitanti.
Nell’attesa della terza e ultima stagione prevista per il prossimo anno, ricordati che «la domanda non è da quale epoca, ma da quale mondo».
Un consiglio: sulla pagina di Wikipedia dedicata a Dark è presente un utile albero genealogico da tenere sempre a portata di mano.
3. La casa di carta – i rapinatori con la maschera di Dalì
La casa di carta, un action poliziesco, è una delle serie spagnole più famose di tutti i tempi, preceduta solo da Paso adelante e Il segreto.
Prodotta dall’emittente spagnola Antenna 3, è approdata su Netflix nel dicembre 2017 ed è giunta alla terza stagione.
Il Professore un brillante trentenne occhialuto amante degli origami, per onorare il padre ucciso durante una rapina, decide di mettere in atto il colpo progettato dal genitore: derubare la Zecca nazionale di Spagna.
Per attuare la rapina, il Professore recluta alcuni dei più temibili criminali spagnoli che, vestiti con una tuta rossa da meccanico e il volto coperto da una maschera di Salvador Dalì, devono fare irruzione nella Zecca e stampare più di due miliardi di euro.
Qui sta la particolarità del piano e dell’intera serie: i criminali sono i buoni che si oppongono ai i colossi della finanza e dello Stato, i cattivi.
E quale modo migliore per avere la meglio sui cattivi se non quello di impadronirsi degli strumenti del capitalismo e, a ritmo di Bella ciao, diventare il simbolo della ribellione contro le forze al potere ottenendo così l’appoggio dei cittadini?
Nessuno dei componenti della banda deve tuttavia conoscere la vera identità dei compagni, così a ognuno viene assegnato il nome di una città: Tokyo, Rio, Berlino, Nairobi, Mosca, Denver, Helsinki e Oslo.
La serie poteva concludersi con la fuga dei criminali sopravvissuti dopo il furto alla Zecca, ma poi arriva la terza stagione e si assiste a qualcosa di già visto.
Tokyo e Rio si rivelano degli imbecilli e la loro storia d’amore, fatta di tira e molla, sarebbe perfetta per una telenovela spagnola.
Tokyo, che dovrebbe essere quella gelida e risoluta, è un’egoista in balia di sbalzi ormonali che le annebbiano la mente e la fanno agire d’impulso; Rio, invece, si dimostra un giovane immaturo che, come un pollo, cade nelle grinfie della polizia.
Il Professore per salvare il compagno è costretto a riunire la banda.
E quale miglior occasione se non questa per attuare un nuovo colpo?
A questo punto iniziano i problemi, soprattutto sul piano narrativo: Palermo, nuovo membro della banda che prende il posto del defunto Berlino, è la copia esatta del suo predecessore, i flashback, già presenti nelle prime due stagioni, sono troppi e tolgono spazio agli eventi principali, e manca quella leggera tensione che ci si aspetta da un telefilm di questo genere.
Insomma, tutto sembra un po’ trito e ritrito pur di mantenere vivo il successo mediatico che la serie ha ottenuto nel 2017.
Il Professore dice che la guerra è iniziata, io spero finisca con la quarta stagione.
Quattrocchi, tu hai visto qualcuna di queste serie?
Cosa ne pensi?
Se hai altre serie tv europee da consigliare, suggeriscile nei commenti.