I’m a performer, yes, but I’m also a mother and a daughter and a sister and a partner and an ex-wife and a friend and a writer and a collaborator, and I’ve finally learned that not one of these roles need be repressed in service to the others.
(L. Allen, My Thoughts Exactly, London, Blink, 2018, p. 342.)
Lily Allen è una delle pop star britanniche più famose al mondo. Nella sua carriera ha composto numerose hit di successo, conosciute in tutto il mondo.
Divenuta famosa nel 2006 con il tormentone Smile, lo scorso anno ha pubblicato la sua biografia intitolata My Thoughts Exactly, un diario dove racconta se stessa e attraverso il quale si apre al suo pubblico, mettendo in luce ogni sua debolezza e insicurezza.
Cartoon Lily: una vita tormentata
“Cartoon Lily”, come è stata soprannominata dai tabloid inglesi, è nata il 2 maggio 1985 a Londra. Figlia della produttrice cinematografica Alison Owen e del comico Keith Allen, Lily Allen è stata, sin da piccola, proiettata e intrappolata in mondo pervaso da droga, alcol e rapporti promiscui.
La coppia si è separata poco dopo la nascita di Alfie, il fratello minore di Lily, quando lei aveva appena quattro anni.
Il padre, dopo il divorzio, ha dato sfogo al proprio narcisismo, rivelandosi un donnaiolo, mentre la madre ha cominciato ad assumere droghe nell’appartamento di alcuni amici nei pressi di Portobello Road.
Lily ben presto si convinse di essere sbagliata e indesiderata: una sensazione terribile per una bambina, amplificata dalla gelosia che provava nei confronti di Sarah, sua sorellastra di sei anni più grande, fortemente legata alla madre Alison.
A causa dei vari traslochi dovuti al lavoro della madre e della sua indole ingovernabile, Lily ha frequentato nove diverse scuole.
Alla scuola primaria Cavendish, a Candem Town, veniva incoraggiata a cantare e allenare le sue doti vocali, ma è stato in una scuola preparatoria di Londra che espresse per la prima volta il suo sogno di diventare una cantante.
Amori giovanili e Sheezus tour
I could no longer define myself. I didn’t feel like a wife. I no longer felt like a daughter or sister. I was still a mother but I felt increasingly insecure in that role.
(L. Allen, My Thoughts Exactly, London, Blink, 2018, p. 255.)
La mancanza di affetto da parte dei genitori, suo malgrado, si è riflessa sulla sua vita sentimentale e sessuale. Bastava che un ragazzo fosse infatuato di lei perché Lily traducesse questo semplice interesse in amore.
Questa condizione morbosa si è protratta fino alla festa del suo ventiquattresimo compleanno, nel 2009, quando rivolse per la prima volta la parola a Sam Cooper, suo ex marito.
Pochi mesi dopo, nel maggio 2010, Lily e Sam aspettavano George, il loro primogenito. Alla ventottesima settimana di gestazione Lily entrò in travaglio; dopo una settimana – era il mese di ottobre – George venne al mondo, ma, a causa del cordone ombelicale stretto attorno al collo, il piccolo non riuscì a sopravvivere.
Lily e Sam, per superare la perdita del figlio, decisero di sposarsi; la data delle nozze venne fissata per l’11 giugno 2011. A novembre dello stesso anno è nata Ethel, la loro prima figlia, e nel gennaio 2013 è venuta alla luce Marnie.
Con l’inizio dello Sheezus tour, nella vita della Allen non solo si ripresentò il problema della dipendenza dall’alcol e dalla droga, che ha conosciuto fin dall’adolescenza, ma anche la necessità di sentirsi sessualmente desiderata da tutti coloro che la circondavano, finendo spesso a letto con degli estranei per compensare il vuoto che portava dentro di sé.
Conclusosi il tour nell’estate del 2015, Lily tornò a Londra, continuando tuttavia ad evitare Sam e la sua famiglia: nel mese di settembre il loro matrimonio finì.
Ho sempre ritenuto Lily Allen una donna carismatica e autoironica. La scritta “Lily Allen has a baggy pussy” che troneggia nel video di Hard Out Here può essere interpretato come una sorta di motto atto a esorcizzare i cambiamenti che il suo corpo ha subito dopo le due gravidanze.
Ritengo che questo aspetto della sua personalità, che emerge soprattutto nelle esibizioni live e nei video musicali, sia fondamentale per Lily per separare la sua vita professionale dalla sua vita privata.
La simpatia che trasmette e il suo essere una parodia di se stessa la rendono una pop star unica e lontana dai canoni di bellezza e dalla ricerca della perfezione estetica che molte sue colleghe inseguono.
Non vedremo mai una Lily Allen in atteggiamenti erotici o atti a mercificare il corpo femminile.
Lily Allen rimarrà sempre la ragazza acqua e sapone originaria dei sobborghi londinesi che ha fatto della sua voce lo strumento del suo successo.
Una carriera a tutto pop
Tutti noi nel 2006 abbiamo cantato uno dei tormentoni di quell’anno: Smile.
Lily aveva appena 21 anni e adorava fare shopping nei negozi vintage della capitale britannica: sneakers, abiti dall’ampia gonna e rings alle orecchie divennero il marchio dell’era Alright, Still.
Il suo primo album è il mio preferito.
Nelle canzoni e nelle musiche si ode la spensieratezza di una giovane donna che canta dei suoi weekend, dell’amore per il fratello minore e della sua città natale.
Inizialmente nessuno era interessato alle canzoni scritte da una sconosciuta ragazza londinese finché, nell’autunno del 2005, la casa discografica Parlophone offrì a Lily un contratto del valore di 25.000£.
L’anno della sua consacrazione fu il 2009, quando venne pubblicato It’s Not Me, It’s You. Oltre ad alcune hit come Not Fair e F**k You, nel disco è contenuta anche la traccia Chinese, il brano che preferisco di questo suo secondo album.
È una canzone da ascoltare la domenica mattina mentre si prepara la colazione con la propria anima gemella, quando, tra una fetta di pane imburrata e l’altra, ogni problema si fa insignificante.
Maternità e carriera: una difficile convivenza
Why are so many songs about looking for love or falling in love or losing love, but not about sustaining love or familial love? […] Why, if you are a young female pop artist, is to crucial to always be sexy, desirable and implicitly available?
(L. Allen, My Thoughts Exactly, London, Blink, 2018, p. 211.)
La maternità coincise con il periodo di scrittura dal suo terzo album, Sheezus.
La questione che Lily cercò di risolvere durante la fase di scrittura riguardava il rapporto tra la sua carriera e le cure da dedicare alle figlie.
Così è nata Hard Out Here, una canzone che critica il sessismo nell’industria musicale.
Il suo quarto album, No Shame, pubblicato nel maggio 2018, è forse il suo lavoro più intimo. Con questo disco ha voluto mettersi a nudo ed essere quanto più onesta e sincera possibile sia con se stessa che con i suoi fan, raccontando del suo tormentato passato.
Three, ad esempio, parla dell’assenza di una madre assorbita dal lavoro.
La canzone si presta a una doppia lettura: la mancanza della figura materna che ha caratterizzato l’infanzia di Lily e la lontananza a cui le figlie Ethel e Marnie sono costrette quando la madre è in tour.
Alcol e droga: una panacea contro ogni male
I started taking drugs recreationally when I was fifteen. […] We took that [ketamine] because it was cheap. Coke back then was something that older boys gave you if you were young and pretty. […] But what we were really after was ecstasy.
(L. Allen, My Thoughts Exactly, London, Blink, 2018, p. 117.)
La droga e l’alcol sono sempre stati presenti nella vita di Lily.
Il periodo più buio risale allo Sheezus tour, quando la vodka, le sostanze stupefacenti e medicinali di vario genere divennero il suo pane quotidiano.
Lontana dal marito e dalle figlie, Lily non solo beveva alcol senza alcun controllo, ma prima di salire sul palcoscenico, consumava una striscia di cocaina, fumava uno spinello e inghiottiva del valium.
Così facendo, cercava di superare il suo sentirsi – per l’ennesima volta – sbagliata. Si considerava una madre incapace, era una moglie che cercava conforto nelle relazioni extraconiugali e una cantante che, durante il tour, era stata piantata in asso dalla sua band e dal suo agente.
In seguito all’overdose avuta nel 2015, una volta rientrata a Londra, Lily ha deciso di rimettere ordine nella sua vita: iniziò a frequentare un gruppo di sostegno per alcolisti e a ricucire i rapporti con la famiglia.
Anche Tu Quattrocchi, come me, sei un fan di Lily Allen?
Io devo ammettere che di alcuni eventi della sua vita non sapevo assolutamente nulla e, da suo grande fan, non potevo non leggere la sua biografia.
La morte del figlio, della quale non conoscevo tutti i dettagli, l’indifferenza dei suoi genitori e il vuoto che si è creata attorno mi hanno spiazzato e mi hanno fatto provare una profonda empatia nei suoi confronti, portandomi ad ammirarla più di prima.