Mi sento un po’ datata ad iniziare una frase così, ma… Ai miei tempi l’alternanza Scuola – Lavoro non c’era, perciò quando mi sono trovata faccia a faccia con il primo gruppo di adolescenti da gestire nella realizzazione di un piccolo progetto, non sapevo bene da dove cominciare. Ho dovuto prenderci la mano e non è stato facile, soprattutto perché, abituata com’ero all’esperienza da studentessa, mi sono ritrovata invece dall’altro lato della cattedra.
Eppure, nonostante le difficoltà iniziali, ho conosciuto tantissimi ragazzi e ragazze piene di talento e il loro lavoro è stato per me un supporto o, comunque, motivo di grande soddisfazione! Ecco perché, in conclusione del vecchio anno scolastico e in vista del nuovo, ho deciso di condividere la mia esperienza, con una serie di consigli sperimentati personalmente sia per i datori di lavoro che per gli studenti.
Ai datori di lavoro: fatevi sorprendere
Una cosa che ho imparato avendo a che fare con gli studenti dell’alternanza è che non vanno per niente sottovalutati: forse gli manca l’esperienza (d’altro canto sono lì apposta!), ma non le capacità. Sono attivi, veloci e pieni di idee, più di quanto ci si possa aspettare. Il tuo compito, come datore di lavoro, è quello di fare un po’ il Ghostbuster: catalizzare questo flusso di energia e direzionarlo verso l’obiettivo, che non è un fantasma ma il prodotto finale. E, se ti trovi a dover dirigere un gruppo, sì: devi incrociare i flussi!
L’unico modo per risvegliare queste capacità è cercare di interessare i ragazzi, perciò osservali e ascoltali per individuare i punti di forza di ciascuno di loro su cui fare leva successivamente: dalla destrezza con la tecnologia ad un carattere estroverso, dalla meticolosità all’indole per il comando, ognuno può avere il suo ruolo. Dagli direttive chiare e complete e, se qualcosa va storto, non dare per scontato che non ti abbiano ascoltato o che non ci abbiano messo impegno, ma cerca di spiegarti meglio. Ultima nota: non avere paura di lasciare loro margine di inventiva, quando possibile, e un po’ di libertà alla loro creatività. Quello è il momento in cui riusciranno a sorprenderti di più!
Agli studenti: uscite dalla vostra comfort zone
Ragazzi, questa è la prima responsabilità che viene affidata totalmente a voi chiedendovi di gestirla autonomamente. Può fare paura, forse, o sembrare una scocciatura, ma se la prendete nel verso giusto può diventare una grande avventura… Quindi perché non trarne il meglio?!
Vi verranno date delle regole da rispettare e in questo caso il consiglio è solo uno: seguitele. Soprattutto se non sono molte e l’ambiente di lavoro è più elastico, non approfittatene: al di là della valutazione finale che il datore di lavoro deve esprimere su di voi, le regole vi servono per capire come deve essere impostato il vostro lavoro, non sono lì per tarparvi le ali, ma per indirizzarvi.
Esaurite le regole, cosa rimane? Voi. E le vostre capacità, perciò non abbiate paura di lanciarvi, di inventare, di ricercare, non spaventatevi se vi viene chiesto di fare qualcosa di nuovo: prendete il lavoro e fatelo vostro, rendetelo al meglio secondo il vostro metodo personale. Non abbiate timore di sbagliare, non siete lì per essere perfetti al primo colpo e, se non sapete come fare, non abbiate paura di chiedere più indicazioni. Uscire dall’Alternanza Scuola – Lavoro avendo imparato qualcosa di nuovo di cui poter andare fieri dipende anche da voi.
Caffè e fotocopie? Possono trasformarsi dal clichée del tirocinante agli elementi dell’ambiente di lavoro dinamico di uno stage proficuo! E, in conclusione, come potete vedere, in entrambi i casi si tratta soprattutto di mettersi in discussione e aprirsi, come sempre su questo blog, a nuovi punti di vista.