Ciao Quattrocchi!
La scorsa settimana mi sono scordata del Sushi Day, e ho pensato di rimediare con un Ci penso io sulla cultura giapponese.
Vorrei dirti 3 cose che forse non sai di questo favoloso mondo che ho studiato con grande piacere. E sottolineo forse, perché mi rendo conto che dagli anni Ottanta a oggi di curiosità sul Giappone ne sono arrivate parecchie.
Manga e anime hanno senza dubbio aiutato la diffusione di nozioni su religione, quotidianità e rapporti sociali. Ma qualcosa può sempre esserti sfuggita.
1. Sushi di salmone? No, grazie
In onore del Sushi day, giornata internazionale che si festeggia il 18 giugno, devo proprio dirtelo: il salmone non fa parte del menù.
In Giappone mangiano il salmone, anche con molto gusto, ma cotto.
È stato il primo piatto che Asako, la signora che mi ha ospitato a Tokyo, mi ha cucinato. L’ho apprezzato molto ed è stato bello mangiare qualcosa di conosciuto con sapori diversi.
Ma il salmone non è presente dalle parti del Giappone, quindi usarlo per preparare sushi sarebbe un controsenso.
Il pesce che la fa da padrone è il tonno, del quale prendono anche la parte più grassa. Al palato ha un sapore quasi dolce, e nel momento in cui lo si mette in bocca si scioglie data la sua morbidezza.
Questo ovviamente nei ristoranti tradizionali, perché in alcune delle catene a basso costo il sushi fatto con il salmone si trova. Non risulta così buono, però, e il retrogusto è quello della carne congelata. Quasi avesse il sapore metallico dell’abbattitore.
2. Fiabe giapponesi e bellezza interiore
Nelle fiabe europee è sempre messa in primo piano la bellezza esteriore, fatta
coincidere anche forzatamente con la bellezza interiore.
Pensa a una qualsiasi storia presa a esempio dalla Disney, come Cenerentola o ancora di più La bella addormentata nel bosco: le principesse hanno sempre rispecchiato i canoni di bellezza estetica del periodo.
Solo così poteva risultare evidente quanto fossero pure e buone.
Nella cultura giapponese questo non accade.
Anzi, è la bellezza interiore a vincere su quella esteriore. In quanto si crede
che un uomo necessiti di amare il cuore o l’anima della donna, e non la sua apparenza.
E viceversa.
3. Giapponesi: persone fredde e distaccate?
Alla base della cultura giapponese si trova il rispetto per l’altro.
Sono persone ordinate, precise e apprezzano molto le regole.
Di regole sociali ne hanno parecchie, anche dal punto di vista della grammatica.
In stazione non si accalcano contro il treno in arrivo, sono persone pazienti e meticolose. Se trovano un iPhone incastrato tra i sedili di un mezzo pubblico, non lo spostano.
Una cosa che non mi sto inventando, ma che è successa davvero. Quel telefono è rimasto su quel treno, e i controllori si sono assicurati di prenderlo per restituirlo alla proprietaria.
Sono persone silenziose, ci tengono molto a rispettare gli spazi altrui ed è per questo che a un primo sguardo potrebbe sembrarti burbere, distaccate o fredde.
Si tratta però di persone generose, sempre pronte ad aiutare.
Come quella volta che con i miei compagni di corso ero alla ricerca del primo negozio di melonpan.
Abbiamo fermato una coppia per chiedere indicazioni, ma nessuno dei due sapeva dove si trovava il negozio. Così hanno fermato altre persone per poterci aiutare.
E ci hanno accompagnati fino a destinazione, per essere certi non ci perdessimo.
Allora, che ne pensi del Giappone e della sua cultura?
Ti affascina o ti lascia ancora qualche dubbio?
Se questo articolo ha suscitato il tuo interesse, sappi che di aneddoti ne ho raccontati molti altri nella mia guida di Tokyo, la trovi su Amazon.
Per il prossimo blog post, invece, preferisci uno zoom mate a tema Tokyo o un ci penso io su come affrontare lo studio delle lingue, tra le quali il giapponese?
Scrivilo nei commenti 😉
Interessantissimo articolo! Tutti gli aspetti che hai citato non li conoscevo, e mi affascinano (soprattutto gli ultimi due, perchè penso che riguardo al sushi, gli occidentali che non sono mai stati in giappone non possano capire appieno).
Visto che chiedi un’opinione per il prossimo post, mi piacerebbe tanto leggere sul come affrontare lo studio delle lingue. Mi piace il modo in cui scrivi e approfondisci aspetti che spesso sembrano ‘marginali’.
Carlotta
Ciao Carlotta, ti ringrazio tanto per il commento. E sono davvero contenta di averti mostrato cose che non conoscevi! Ho mandato il sondaggio anche sul profilo instagram di PdQ e anche lì hanno votato per un ci penso io a tema lingue! 😀 Uscirà martedì! Ancora grazie <3