Questo articolo non è per la Festa della Donna. Non specificamente, almeno. Diciamo che l’8 Marzo mi fornisce l’occasione giusta per parlare alle donne del futuro. Ho una cugina pre-adolescente ed una sorella adolescente che mi fanno vedere da vicino le tante sfumature delle ragazze di oggi e quanto sia dura alla loro età la ricerca di sé stesse. Ecco perché ho deciso di lasciare a loro e a tutte le ragazze della nuova generazione questi cinque pensieri, sotto forma di cinque cose che consiglio di fare fra un video di YouTube e una diretta Instagram.
Intendiamoci, ragazze, non sono cinque modi per bacchettarvi sulle mani e dirvi quanto la mia generazione abbia da insegnare: sono, piuttosto, cinque “lasciti”, se così si possono definire, che, prima di tutto, hanno insegnato qualcosa a me.
Jane Eyre di Charlotte Brontë
“Appassionati”
A tutt’oggi, è uno dei miei libri preferiti. Ne hanno fatto diversi adattamenti per pellicola, ma niente è come immedesimarsi nel racconto in prima persona della protagonista. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1847 ma non pensiate che per questo sia datato: ha riscosso grande successo, anche se era molto diverso dalla letteratura diffusa all’epoca, e la sua narrazione va oltre i confini di quel tempo.
Jane, all’apparenza silenziosa e delicata ma in realtà indipendente e forte, è passionale in tutto ciò che la coinvolge: dalla lettura, alla scuola, all’insegnamento, allo spirito libero alla ricerca di avventura, nei sentimenti per Mr. Rochester e nel risolvere il mistero che avvolge la dimora di Thornfield Hall, dove è stata chiamata come istitutrice. Consiglio Jane Eyre perché mi ha tenuta stretta alle sue pagine, facendomi sentire parte del racconto, ma in generale consiglio qualsiasi libro che vi permetta di appassionarvi a tutto ciò che fate e viverlo con tutte le vostre energie, come Jane.
Sabrina – Vita da Strega
“Non avere paura di sbagliare”
Un liceo, una migliore amica, una rivale, un ragazzo per cui avere una cotta: chi di noi non si è mai trovata in una situazione simile? Tuttavia, la sedicenne Sabrina deve anche imparare a gestire la sua natura di mezza strega e, oltre ad andare a scuola come i suoi coetanei, deve guadagnarsi la licenza per poter esercitare i suoi poteri.
Il più degli episodi è incentrato sugli incantesimi pasticciati di Sabrina, spesso basati sulle improbabili dritte del petulante gatto Salem, così, inevitabilmente, le persone a lei vicine si trovano coinvolte nelle vicende più bizzarre. Eppure, la giovane strega riesce a mettere le cose a posto, prima con l’aiuto delle zie Hilda e Zelda, poi sempre di più impara a cavarsela da sola. La metafora del telefilm riguarda proprio la capacità di sviluppare sé stessi, crescere, e l’unico modo per farlo è tentare senza avere timore di commettere errori. Tranquille: per uscire dall’adolescenza, non serve la magia!
Tè indiano Kanan Devan Hills
“Difendi i tuoi diritti”
Nel settembre 2015, 5000 operaie delle piantagioni Kannan Devan Hills, la grande tenuta produttrice di tè nel Kerala, in India, hanno sollevato spontaneamente una protesta per richiedere un aumento del salario e maggiori agevolazioni, rispetto a condizioni di lavoro molto duro e sottopagato. Abbandonati i terreni di produzione, hanno organizzato un sit-in nella città di Munnar, fermando la produzione. Lo sciopero ha attirato l’attenzione dei media nazionali, soprattutto per via della sua natura non violenta ed autonoma.
Al di là della mia personale passione per i tè esotici, sapere che dietro al sapore di quelle foglie che vengono da lontano c’è l’orgoglio di chi ha trovato il modo di alzare la testa e far sentire la propria voce penso sia di grande ispirazione.
Stemma della Famiglia Grassi di Properzia de’ Rossi
“Impegnati”
Se siete di Bologna o dintorni e amate le saghe fantasy, al Museo Civico Medievale potete vivere di persona il Medioevo che le ha ispirate. Lì si trova lo Stemma della famiglia Grassi, in filigrana d’argento e noccioli di frutta intagliati, opera di Properzia de’ Rossi (1490 – 1530). Sì, avete letto bene: piccoli noccioli di frutta intagliati a raffigurare ciascuno una scena. Secondo le cronache dell’epoca, Properzia, donna dal carattere focoso, è stata un’intellettuale ed un’artista in un’epoca in cui per le donne tutto questo non era affatto convenzionale.
Il successo delle sue opere deriva dallo studio e dall’impegno che esprimevano e la precisione maturata negli anni di apprendistato; perciò, se vi capita di posare lo sguardo sullo stemma dell’aquila a due teste, ricordatevi che l’impegno è alla base di qualsiasi successo.
La missione spaziale ISS 42/43 “Futura” di Samantha Cristoforetti
“Punta alle stelle”
Dal passato al futuro, che sembra quasi Fantascienza e invece è realtà: alle appassionate di scienza e spazio consiglio di informarsi su Samantha Cristoforetti, ingegnere, aviatrice e capitano dell’Aeronautica Militare Italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e, attualmente, la donna e l’astronauta europeo che ha trascorso più tempo nello spazio in un singolo volo nella sua missione di 199 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Per tutto il tempo della preparazione e in diretta dallo spazio, tramite i social Samantha Cristoforetti è rimasta in contatto con il pubblico, quindi era inevitabile lanciare una call for ideas per invitare la gente a suggerire il nome per la missione, ed è stato scelto “Futura”. Questo nome per Samantha è stato particolarmente significativo, nel momento in cui ha sempre invitato i giovani ad essere proiettati verso il futuro, con speranza e determinazione, immaginando come potrebbe essere il mondo quando saranno grandi e pensando a come poter contribuire a rendere questo pianeta un posto migliore.
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