Abbiamo già parlato di Joanne Rowling in uno dei nostri Quattrocchi Pop, nel quale spiegavamo il perché sulle pubblicazioni non compaia il nome per intero, con l’ulteriore aggiunta di una seconda lettera, la K di Kathleen, scelta in onore della nonna.
Per chi è nuovo di queste pagine o si fosse perso la curiosità, la scelta di firmare i libri come J.K. Rowling le era stata suggerita dall’editore. Così da non essere identificata come donna.
Una strategia editoriale che può sembrare assurda, ma al tempo della prima pubblicazione di Harry Potter e la pietra filosofale (26 giugno 1997, Bloomsbury) risultava che i lettori prediligevano autori maschili.
Forse perché le autrici venivano associate al classico romanzo rosa?
Qualunque sia stata la ragione, zia Rowling, come viene chiamata nell’ambiente delle fan fiction, ha conquistato sia ragazzi sia ragazze. Senza dimenticarsi degli adulti, anche loro rimasti affascinati dalla serie di romanzi.
Una volta portata a termine la saga di Harry Potter, l’autrice ha voluto mettersi alla prova con un’altra opera.
Non solo ha scelto un genere completamente diverso, ossia il giallo, ma ha pensato di mettersi nei panni di un uomo. Scozzese, per di più: Robert Galbraith, la cui penna ha prodotto una trilogia thriller che a breve diventerà una tetralogia.
Il mio anno l’ho iniziato proprio in compagnia del secondo capitolo della saga, e non vorrei te lo perdessi.
Ecco perché ho pensato a tre validi motivi per seguire le indagini dell’investigatore Cormoran Strike e della sua assistente, Robin Ellacott.
1. Londra, come non l’hai mai vista
Mai stata a Londra, e ora ho ancora più voglia di andarci.
I romanzi sono una vera e propria guida, non mi stupirei se un giorno ci fosse il “Tour del mistero” con i posti più frequentati da Cormoran e Robin.
Dalle vie e piazze più famose, ai pub in cui potersi fermare per una birra fresca e una buona bistecca.
Questo il motivo per cui ho deciso di abbinare al libro la Devil’s Kiss.
Si tratta di una delle migliori birre scozzesi (in onore dell’autore fittizio), dal gusto speziato e perfetta per accompagnare dessert a base di cioccolato.
Inoltre, nel retro di ogni bottiglia è riportato un proverbio scozzese: “possa il tuo camino fumare a lungo”, che nel XIX secolo era conosciuto come messaggio di speranza contro la carestia.
E visto che il caro protagonista non se la passa troppo bene economicamente, mi sembra azzeccata.
2. Le figure femminili contro gli stereotipi
Nella mia esperienza di lettrice, sono spesso rimasta delusa dai personaggi femminili. Non riuscivo a immedesimarmi, faticavo a sentirmi affine ai loro pensieri e in alcuni casi mi sono sentita stanca di trovarmi davanti personaggi stereotipati. Donne perfette, senza difetti, intelligenti, simpatiche e bellissime.
Una vera tortura!
Forse perché molti romanzi letti erano di mano maschile? Sì, ammetto di avere letto molti romanzi scritti da uomini, ma anche le donne non sono sempre state d’aiuto.
La figura femminile sembra difficile da rappresentare, e c’è il rischio di farla apparire o troppo angelica, come nelle opere più antiche, o l’esatto opposto.
Le varianti intermedie rappresentano anch’esse un rischio, per esempio Hermione Granger, per quanto straordinaria, risulta essere troppo.
All’inizio non piaceva a nessuno, nemmeno a te: ammetterlo non ti fa stare meglio?
Con Robin Ellacott, ma in realtà con tutti i personaggi femminili rappresentati, J.K. Rowling mi ha davvero colpita.
Robin è bellissima, e fa da segretaria a Cormoran Strike, un energumeno che ha affrontato più di una difficoltà e che ancora non sa come saltarne fuori.
Fin qui tutto come al solito, giusto?
Eppure, la bionda Robin è intraprendente e vuole diventare investigatrice. Un mestiere da uomini, come vuole insegnarci il caro Cormoran. E ben presto dovrà ricredersi sulla sua assistente.
Una donna dalle mille sfaccettature, che non ha bisogno di essere salvata da nessuno, bensì salva il suo capo. Dimostrandosi rispettosa, paziente, ma non per questo meno pretenziosa.
Non teme di mostrarsi arrabbiata, offesa, frustrata. E vuole con tutta sé stessa che le sue capacità vengano riconosciute, perché Robin è una donna a tutto tondo.
3. Indovina chi è il colpevole
Le descrizioni della Rowling risultano vivide, ricche di colori e di odori. Forniscono numerosi dettagli, così da ritrovarsi davanti i personaggi come se si trattasse di un ricordo.
E il ritmo della narrazione consente di entrare in ogni scena, dove si celano gli indizi per scoprire il colpevole.
Se si fa attenzione e si è disposti a fare lavorare le celluline grigie, come direbbe Poirot, le possibilità di intuire chi è l’assassino ci sono tutte.
Ma se preferisci goderti l’effetto thrilling e rimanere a bocca aperta, allora immergiti nelle vicende dei due protagonisti e preparati a goderti il finale.