Ciao Quattrocchi, oggi parliamo di un argomento che per me sa proprio di estate.
Ti sembrerà assurdo, ma lo studio delle lingue mi richiama i mesi di giugno e luglio.
In parte perché le belle giornate mi fanno venire voglia di viaggiare, in parte perché memore del periodo d’esami!
Ma non perdiamo tempo: come si studiano le lingue?
Per te ho 3 consigli adatti a qualsiasi livello: che tu sia un B2 che vuole migliorare o un principiante che vuole conquistare il livello A1.
Eviterò di dare spazio alla regola con cui tutti siamo stati tormentati: serve costanza.
Questa è la dura verità, che vale per qualsiasi cosa tu voglia imparare.
Così come è vero che per parlare bene una lingua bisogna dialogare con chi è madrelingua.
Perciò andiamo nello specifico di un percorso individuale.
1. Gli strumenti sono tutto
Io sono una fan dei libri di carta.
Utilizzo applicazioni e siti internet, dei quali magari parleremo un’altra volta, ma niente batte un buon libro.
Se studi lingue all’università avrai una buona dose di carta da studiare per l’esame, ma non tutti sono funzionali.
Ognuno apprende a modo suo, e a volte servono stimoli diversi dalla solita tabella da compilare.
Per il francese, per esempio, ho trovato molto utile la serie Il grande quaderno d’esercizi per imparare le parole del francese, di Marie Vezzoli e pubblicato da Vallardi Editore.
I termini sono suddivisi per tipologia (nomi, aggettivi etc…) e a loro volta per tema (casa, mezzi di trasporto etc…). Alla fine di ogni volume ci sono 150 esercizi di completamento, collegamento e di ricostruzione delle frasi.
Per il giapponese, invece, ho apprezzato tantissimo Il giapponese per principianti, pubblicato in Italia da Libreria Editrice Cafoscarina.
Ben 34 capitoli in cui vengono spiegate le regole grammaticali tramite una serie di esempi. Tramite dialoghi o racconti brevi.
Un metodo molto efficace, che riprende l’apprendimento naturale a cui tutti veniamo sottoposti da bambini, grazie al dialogo coi genitori.
Anche qui al termine del capitolo si trovano esercizi di completamento o di riscrittura delle frasi.
2. Scrivere a mano mi aiuta a memorizzare
La scrittura mi aiuta a memorizzare meglio quello che studio.
Che siano regole grammaticali, vocaboli o dialoghi su CD audio o podcast, trascrivo tutto quello che c’è da imparare.
Riassumo e schematizzo mettendo in evidenza il nome dell’argomento, quando e come dovrei usare ogni regola. E mentre scrivo leggo ad alta voce.
Sotto pongo un paio di esercizi d’esempio, così che io abbia a disposizione il materiale utile per la lezione successiva.
L’importante è non sovraccaricare la propria memoria.
Se un argomento ti viene difficile, non importi lo studio del successivo.
Solo perché ti sei imposto di fare un tot pagine al giorno.
Il rischio è quello di sprecare il tempo impiegato.
Piuttosto affronta un maggior numero di esercizi su ciò che hai visto fino a quel momento.
3. Ripetere sempre la lezione precedente
Come ti dicevo riporto su carta le lezioni, così che la volta successiva sia più semplice il ripasso e la ripetizioni degli argomenti visti in precedenza.
Con il tempo, questo metodo renderà più elastica la tua memoria. E ti sarà più semplice imparare.
E se salterai qualche giorno di lezione, ripassare tutto ti farà tornare meglio nel mood da studio.
Come si ripassa?
Copri con cartoncino o un altro quaderno gli esercizi, e il “come e quando” andrebbe usata la regola. O il significato della parola.
Parla ad alta voce, come se fosse un’interrogazione.
Se non hai idea di cosa tu stia leggendo, allora aggiungi quell’argomento alla parte nuova del giorno.
Una cosa importante: questo step non deve prenderti più tempo di quello utile a studiare la parte nuova.
Quindi non perdere tempo e non accanirti: stai imparando, non pretendere di sapere tutto al primo colpo!
4. Audio in lingua originale
Parti con i CD audio o i podcast compresi nei libri, e poi passa a Youtube.
Sì, hai capito bene.
Vai a cercare video di tuo interesse in lingua originale.
Guarda anche le serie tv su Netflix, Infinity o TIM Vision. E ricordati che anche i sottotitoli devono essere in lingua originale!
Vanno troppo veloci?
All’inizio farai fatica, è vero, ma è proprio questo il punto.
Seguire l’audio è la parte più complessa.
Accetta di capire una parola su dieci e vai avanti fino a che l’orecchio non si sarà abituato.
Su Youtube seguo Roxxsaurus, inglese, e Amber School, americana.
Hanno una parlantina che viaggia come un treno ad alta velocità.
Le prime volte univo i pezzi del discorso in base alle facce che facevano o a cosa indicavano!
Ora riesco a seguire il discorso, posso ridere alle loro battute e capisco il perché delle loro facce.
Ancora mi sfuggono termini, o i modi di dire, ma non mi frigge più la testa ascoltarle per dieci minuti o più!
E a proposito di mal di testa da ascolto: se le serie tv sono la tua personale fonte di relax, scegli altro.
A me è piaciuto guardare alcuni Disney in giapponese.
Sapere già la trama e i dialoghi, mi ha aiutata ad affrontare la lingua straniera. E capire le corrispondenze tra il discorso in italiano e quello in giapponese.
5. Leggi più che puoi
Così che si imparano parole nuove, a forza di leggere.
E si fanno propri i vocaboli in generale.
Non è un caso che questa attività non piacesse proprio a tutti da bambini.
Per leggere ci vuole concentrazione, bisogna rispettare gli accenti, le pause e i segni di interpunzione.
Il mio consiglio è quello di leggere più che puoi, ma se non è la tua attività preferita, allora vanno bene due pagine a lezione.
Segna le parole che non conosci, ma segna anche le frasi belle che vorresti dire con spontaneità.
Studiare una lingua è anche questo: imparare quello che si desidera esprimere.
Ovviamente, solo perché sei grande non significa che tu debba partire dai libri che leggeresti nella tua lingua.
Parti dalle favole, che sanno spiegare cose complesse in modo semplice, o da qualche blog online.
Valgono anche le istruzioni per fare avviare il forno, solo non sbirciare la traduzione!