Ciao Quattrocchi!
Se mi segui su Instagram, sai che la fotografia è una delle mie passioni.
Ogni volta che faccio una gita fuori porta, porto sempre con me la mia macchina fotografica; quando cucino un dolce, non ne mangio una fetta se prima non gli ho scattato una foto.
E ora eccomi qui, su suggerimento di Francesca, a darti alcuni utili consigli sulla fotografia, basandomi sulla mia personale esperienza.
1. Usa una macchina fotografica, non lo smartphone
Per quanto la tecnologia ogni giorno compia passi da gigante regalandoci smartphone dalle elevate prestazioni, nessuna fotocamera installata su questi dispositivi raggiungerà mai la stessa qualità di una macchina fotografica professionale.
Il mio consiglio è quello di investire una piccola somma per l’acquisto di una buona macchina fotografica.
Non serve spendere migliaia di euro, soprattutto se, come me, ne fai un uso sporadico; quattrocento euro sono sufficienti per un buon corpo macchina.
Io, ad esempio, ho una vecchi(ssim)a Nikon D3100 che comprai nel 2012 quando andai per la prima volta a Pechino.
Un altro consiglio fondamentale è quello di acquistare, assieme al corpo macchina, un obiettivo, poiché quelli che sono in dotazione solitamente non vantano prestazioni elevate.
Due anni fa a Natale ho ricevuto in regalo un obiettivo 35mm f/1.8, il miglior regalo di sempre!
Il 35mm è un obiettivo fisso perfetto per i ritratti – ma buono anche per i paesaggi – la cui apertura del diaframma (di cui ti parlerò più avanti) consente di scattare anche in condizioni di scarsa luminosità.
2. Sperimenta
Dimentica le modalità di scatto automatiche e concentrati su quella manuale, identificata dalla lettera M.
All’inizio sarà un po’ complicato utilizzare questa modalità, ma poi avrai il massimo controllo di due dei più importanti parametri della tua fotocamera: la velocità dell’otturatore e il diaframma.
Capire come funzionano questi parametri è fondamentale per poter gestire al meglio anche le modalità di scatto semi-automatiche.
L’otturatore è quel meccanismo che ha il compito di determinare il tempo di esposizione del sensore alla luce.
La velocità dell’otturatore è espressa in frazioni di secondo: maggiore è la velocità, minore è la quantità di luce che colpisce il sensore.
Ad esempio una velocità di 1/4000s è molto più elevata rispetto a 1/8s.
Attenzione però, più il tempo di esposizione è elevato, più aumenta il rischio di ottenere una foto mossa.
Il diaframma è un meccanismo che ha lo scopo di regolare la quantità di luce che colpisce il sensore; il diaframma determina anche la profondità di campo.
L’apertura e la chiusura del diaframma sono indicati dalla sigla f/ seguita da un valore numerico.
Un valore basso, ad esempio f/1.8, indica un’ampia apertura del diaframma e una minore messa a fuoco; un valore alto, ad esempio f/16, indica una ridotta apertura del diaframma e una maggiore messa a fuoco. Sì, il rapporto è inversamente proporzionale.
So che questi elementi potrebbero generare un po’ di confusione, ma con la pratica tutto ti risulterà più chiaro.
Prendi in mano la tua macchina fotografica e inizia a scattare giocando con questi due parametri, solo così potrai sperimentare e a capire quali sono le potenzialità dell’oggetto che stai impugnando.
3. Crea un tuo stile e trova ispirazione ovunque
Tralasciamo gli aspetti tecnici e dedichiamoci a quelli più artistici.
Per un trovare un tuo stile personale è fondamentale che tu innanzitutto capisca cosa ti piace fotografare e come vorresti rappresentare i tuoi soggetti.
Tra i miei preferiti vi sono il cibo, le piante e i paesaggi cittadini storici, anche se sto cercando di realizzare ritratti.
Come avrai notato sul mio profilo Instagram, amo le foto verticali dai colori scuri non troppo saturi e con un elevato contrasto tra luci e ombre.
Per definire il proprio stile è importante trovare ispirazione sia da tutto ciò che ci circonda sia da altr* fotograf*.
Valentina Solfrini, che avevo intervistato qualche mese fa, è una delle fotografe a cui mi ispiro costantemente per la bellezza delle sue nature morte; Yan Yufeng, _____9__, Pasquale Autorino, 1924us e Our Food Stories sono artist* che seguo con estremo interesse e con un pizzico di invidia per la bellezza dei loro scatti.
4. Edita, edita, edita
Photoshop e Lightroom sono i migliori amici di un fotografo.
Personalmente, ritengo che una foto non editata sia solo un lavoro svolto a metà, come un romanzo che non passa tra le mani dell’editore e del correttore di bozze.
Io uso Photoshop, un programma fondamentale per ottenere i risultati a cui aspiro, anche se, purtroppo, vorrei conoscerlo più a fondo per poter sfruttare nel migliore dei modi tutti gli strumenti di cui dispone, tra i quali il filtro Fluidifica.
Per lavorare con Photoshop è di fondamentale importanza scattare foto in formato RAW.
Il formato RAW permette di avere accesso a un numero maggiore di dati rispetto al classico formato JPEG, rendendo più semplice la possibilità di operare con maggiore libertà sul file in fase di post-produzione.
Durante la fase di editing è possibile intervenire su vari parametri: giocare con la luminosità, la saturazione e la tonalità dei colori; bilanciare il rapporto tra luci e ombre e colori chiari e colori scuri, magari aumentando i primi e diminuendo i secondi; ridurre o aumentare il disturbo; regolare l’esposizione; aggiungere filtri; ritagliare, incollare ed eliminare elementi indesiderati ecc.
Anche in questo caso il segreto è sperimentare, non solo per ottenere il risultato voluto, ma per conoscere al meglio tutti gli strumenti e le infinite possibilità di utilizzo che i programmi di editing offrono.
5. Non avere paura: scatta!
Questo può sembrare un consiglio banale, ma non lo è.
Io stesso dovrei farne tesoro più spesso.
Per una persona introversa come me, a volte è difficile scattare quando si è al di fuori della propria comfort zone, soprattutto quando ci si trova in luoghi affollati e ci si sente tutti gli occhi puntati addosso, anche se in realtà non è così.
Cosa fare quindi? Fregarsene, scattare ovunque, scattare più che si può, non avere paura di chiedere a una persona incontrata per strada di posare per te e non preoccuparsi di chi, magari, ti guarderà ridacchiando.
Spero che questi consigli ti possano essere utili, e buona fotografia!